Il nuovo rapporto della Commissione europea sull’occupazione mostra l’aumento della disoccupazione tra la popolazione immigrata
Secondo gli ultimi studi del Commissariato europeo per l’occupazione, gli affari sociali e l’integrazione, la situazione dell’occupazione degli immigrati si è ulteriormente deteriorata nel corso dell’ultimo anno, con un tasso di disoccupazione che è più del doppio rispetto a quello dei cittadini Ue. Inoltre, la disoccupazione a lungo termine è più frequente tra gli immigrati che non tra gli altri cittadini.
Nel 2012 si è registrato un aumento della disoccupazione che ha innalzato al 20,2% i disoccupati tra la popolazione immigrata nell’UE (contro il 9,7% di disoccupati tra i cittadini UE) e fatto scendere il livello di occupazione totale nell’Ue a 54,7% (- 0,8%). Per quanto riguarda la disoccupazione a lungo termine, il tasso è al 9,2% tra i cittadini non europei, aumentando il divario con i cittadini europei.
La quota di immigrati disoccupati che sono stati senza lavoro per più di un anno ha raggiunto quasi il 46% e supera di poco quello dei cittadini UE, dopo essere stata più bassa per la maggior parte degli ultimi quattro anni. La situazione del mercato del lavoro ha inoltre portato gli immigrati a livelli di povertà (aumentata del 2,5%) e ha fatto sì che divenissero sempre più spesso vittime di esclusione sociale.
Il rapporto mette in evidenza gli effetti che i recenti tagli della spesa pubblica hanno avuto sulla situazione occupazionale e sociale in un certo numero di stati membri dell’Unione Europea. Inoltre, le modifiche apportate al sistema fiscale e di welfare e i tagli dei salari del settore pubblico hanno portato a una significativa riduzione del livello dei redditi reali delle famiglie, mettendo a dura prova le condizioni di vita dei nuclei familiari a basso reddito e colpendo le fasce più vulnerabili, come appunto quella degli immigrati.
Samantha Falciatori
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