La minaccia demenziale dello scriteriato e un po’ pazzo presidente di un piccolo paese tiene il mondo in fibrillazione e ripropone lo spettro della guerra nucleare. Penso, come molti analisti, che gli scopi di questo personaggio siano altri, e che usciremo indenni da questa crisi (anche se basta un errore perché si scateni il finimondo!): in fin dei conti, se davvero la Corea del Nord effettuasse un attacco nucleare, verrebbe cancellata dalla carta geografica ancor prima che le sue testate arrivassero sull’obiettivo (ammesso che siano in grado di colpirlo). Ma sarebbe opportuno che questa vicenda fornisse l’occasione per la gente, e per i politici, per riflettere sul fatto di fondo che la minaccia nucleare non è affatto scomparsa, e ad interrogarsi sulle vere cause.
L’occasione è ottima perché la crisi coincide con un nuovo incontro tra l’Iran e i 5+1 (le cinque potenze nucleari che siedono nel Consiglio di Sicurezza più la Germania) concernente i programmi nucleari dell’Iran. Ma ecco il fumo gettato negli occhi dell’opinione pubblica mondiale perché veda il dito e distolga l’attenzione dalla Luna.
Chi voglia davvero ragionare non può mancarsi di chiedersi come mai la minaccia nucleare oggi consista in un presidente pazzerello che dispone di qualche testata nucleare e qualche missile di discutibile affidabilità, e in un paese che la bomba non l’ha, anche se tutto fa pensare che voglia fabbricarla. Ma guarda! La minaccia vera non sono piuttosto le più di 17.000 testate che ancora esistono negli arsenali delle potenze nucleari? La minaccia non è il fatto che, se l’Iran con grandi sforzi sta seguendo questa strada (ma quando il Brasile ha realizzato l’arricchimento dell’uranio nessuno ha fatto una piega), ci sono paesi come la Germania e il Giappone che hanno tutte le conoscenze, le tecniche e i materiali (tonnellate di plutonio) per realizzare la bomba in meno di un amen? La minaccia non sta nel fatto che le potenze nucleari non mostrano la benché minima intenzione di eliminare questi armamenti (e hanno arrogantemente boicottato la conferenza di Oslo del marzo scorso), ed anzi investono enormi somme per il loro ammodernamento? Il problema non sta nel fatto che Israele con il “segreto di Pulcinella” del proprio arsenale nucleare tiene in scacco tutta la regione (che è la vera ragione per cui Israele non può tollerare che l’Iran realizzi la bomba)? La minaccia non sta nel fatto che è possibile in ogni momento (ed è stato evitato molte volte per un pelo nella storia dell’Era Atomica) che venga scatenata una guerra nucleare per errore? Il problema non sta nel parere della Corte Internazionale che nel 1996 stabilì che anche la sola minaccia delle armi nucleari è illegale? E poiché la minaccia è intrinseca, e grava costantemente, l’esistenza stessa degli arsenali nucleari è illegale!
L’Iran è dunque una foglia di fico per altri obiettivi politici, e la Corea del Nord la punta di un iceberg gigantesco che costituisce la vera minaccia per il futuro dell’umanità, e fornisce anche il pretesto per tutti i paesi o i governanti che vogliono dotarsi della bomba (e TUTTI i paesi che ne avevano anche una minima possibilità ci hanno provato, senza eccezioni!). Chi la bomba ce l’ha la usa come strumento (illegale) di ricatto decisivo verso gli altri paesi. Chi non ce l’ha e subisce questa minaccia (illegale), vuole farsela perché è il solo modo per garantirsi di non potere essere attaccato, perché può rispondere con pari potenza distruttiva.
Non voglio essere frainteso. Io non voglio assolutamente che l’Iran faccia la bomba (anche se vi sono analisti che, non a torto, argomentano che una bomba iraniana equilibrerebbe i rapporti di forza nella regione); e penso che sia molto grave che la Corea del Nord l’abbia realizzata (anche se gli Stati Uniti avrebbero potuto evitarlo se solo avessero accettato di abbassare la loro posizione arrogante e imperiale verso il paese e di cooperare). Ma questo non basta per perdere il senso delle proporzioni: la minaccia nucleare esiste, e diviene più grave con il passare del tempo e la crescente sofisticazione, perché le potenze nucleari rifiutano il disarmo nucleare totale e controllato. Il solo modo di eliminare la minaccia nucleare è l’abolizione totale e definitiva delle armi nucleari.