Un gravissimo episodio di violenza inaudita si è consumato la notte del 27 aprile a Palermo nei confronti dei lavoratori della Trinacria che manifestavano davanti all’Assemblea Regionale Siciliana in occasione della discussione della finanziaria regionale, al cui interno la Giunta Crocetta ha introdotto un articolo che prevede il licenziamento dei circa 3.000 lavoratori attualmente assunti a tempo indeterminato e il loro passaggio ad una sorta di Lavori Socialmente Utili, con un sussidio più che dimezzato rispetto ai salari attuali e senza contribuzione previdenziale.

Da sottolineare che buona parte dei deputati regionali è favorevole ad un emendamento che invece mantiene lo status quo.

Intorno alle 23.30, mentre la stragrande maggioranza dei lavoratori stazionava davanti all’ingresso, una delegazione di 5 lavoratori tentava di incontrare i deputati che uscivano da un portone laterale presidiato da due pattuglie di carabinieri. Senza alcuna ragione, questi sono usciti dalle macchine e hanno dato inizio ad un violentissimo pestaggio, accanendosi in particolare contro un lavoratore che è finito in ospedale.

All’accorrere degli altri manifestanti che cercavano di sottrarre i compagni a questa forsennata violenza, uno dei carabinieri ha estratto la pistola sparando ad altezza d’uomo: solo la prontezza dei presenti che si sono gettati a terra ha evitato che il fatto assumesse i caratteri della tragedia.

Ma non è finita qui, perché al rumore dei colpi di pistola dal vicino comando dei CC sono usciti altri due carabinieri, che impugnando le armi sparavano anch’essi.

Gli scontri sono continuati anche dopo l’intervento dei funzionari di polizia, che hanno intimato ai carabinieri di gettare le armi.

Sono stati contati più di 12 colpi di pistola.

Del fatto esistono filmati che saranno messi a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Ai lavoratori che hanno subito il pestaggio, a tutti i dipendenti della Trinacria va tutta la nostra solidarietà concreta ed attiva, ma crediamo necessario sottolineare come sempre più spesso la riposta a chi protesta per salvaguardare il posto di lavoro, il salario, la casa o il proprio territorio sia sempre la stessa: pestaggi, arresti, provocazioni delle forze dell’ordine, repressione selvaggia, il tutto per adeguarsi ai diktat della Troika –  FMI, BCE e Commissione Europea – che in nome dell’austerità sta affamando intere nazioni.

Fino a quando glielo permetteremo?

USB Unione Sindacale di Base

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