Si svolgerà dal 18 al 24 marzo 2013 anche a Viterbo per iniziativa del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” una settimana di azione contro il razzismo, con riferimento alla “Giornata internazionale contro il razzismo” del 21 marzo (indetta dall’Onu nell’anniversario della strage di Sharpeville in Sudafrica nel 1960).

Nel corso della settimana la struttura nonviolenta viterbese promuoverà incontri di studio, di testimonianza e di coscientizzazione.

L’impegno contro il razzismo ed ogni discriminazione e persecuzione è da sempre uno degli impegni primari della struttura nonviolenta viterbese, attiva dagli anni ’70.

Il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” nel 1987 coordinò per l’Italia la campagna di solidarietà con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano e promosse il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi all’indomani della scomparsa del grande testimone della dignità umana.

Ancora oggi – e da molti anni – il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo è particolarmente impegnato nell’iniziativa affinché siano abrogate tutte le misure razziste imposte da vari governi susseguitisi negli ultimi vent’anni, il cui esito è stata una criminale, schiavista e fin assassina persecuzione dei migranti. Tutto questo in flagrante violazione sia dell’art. 2 della Costituzione della Repubblica Italiana, che stabilisce che “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo”, sia del comma terzo dell’art. 10 che stabilisce che “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge”.

Ogni essere umano in quanto tale è portatore di tutti i diritti umani così come sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani approvata dall’Assemblea generale dell’Onu nel 1948.

Difendere la vita, la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani è il primo dovere di ogni persona decente e di ogni ordinamento giuridico democratico.