Ca’ Farsetti, (Rialto, Venezia)
Lunedì 15 Aprile 2013, ore 11-13
Saranno presenti:
Gianfranco Bettin, assessore all’ambiente Comune Venezia
Amerigo Restucci, rettore dell’Iuav
Lucia Piani, docente dell’Università di Udine
Marco Deriu, presidente dell’associazione per la decrescita
don Gianni Fazzini, Bilanci di Giustizia
Dal 19 al 23 settembre 2012 si è svolta a Venezia la 3a Conferenza Internazionale sulla Decrescita per la sostenibilità ecologica e l’equità sociale, che ha visto la partecipazione di oltre 700 persone provenienti da 24 diverse nazioni e il lavoro di 160 volontari. L’evento è stato monitorato, fin dalla fase di progettazione, al fine di produrne un Bilancio di Sostenibilità dell’evento. La realizzazione di questo documento è stata resa possibile dalla collaborazione del Comitato Organizzatore della Conferenza con la campagna Bilanci di Giustizia.
L’obiettivo per la sostenibilità della Conferenza consisteva nel fare in modo che:
- lo svolgimento dell’evento fosse il meno impattante sull’ambiente e il meno escludente possibile;
- i partecipanti all’evento potessero ricavare la consapevolezza che la modificazione dei comportamenti personali quotidiani è uno strumento importante di cambiamento nella società.
Il risultato più utile al fine di una comparazione con altri eventi è l’elaborazione della Carbon Footprint (realizzata dalla società Ecogestioni) che misura il contributo che le attività umane producono sull’effetto serra, espresso in tonnellate di Biossido di Carbonio equivalente (CO2eq).
Per analizzare l’impronta ecologica dell’evento sono stati utilizzati i dati forniti dagli iscritti alla Conferenza (per la scelta dei trasporti e dell’alloggio); dallo IUAV (per i consumi energetici e la produzione di rifiuti nella sede della Conferenza), dal Comitato organizzatore (per le scelte relative agli acquisti, con particolare riferimento ai pasti forniti). Possiamo anticipare che l’emissione media associata al singolo congressista è pari a circa 50 kg.
Altro elemento misurabile è l’analisi delle spese sostenute, riclassificate in modo da valutare la capacità di spostare le uscite verso fornitori, beni e servizi che corrispondano a criteri etici.
Classificate come usuali le spese su cui non si è potuto esercitare un approccio alternativo, risultano spostate l’88% delle spese sostenute per la realizzazione della Conferenza, fermando al 12% l’incidenza delle spese usuali.
Meno misurabili ma altrettanto significativi sono gli aspetti relativi agli allestimenti (con riutilizzo di materiali di scarto della Biennale), all’ospitalità (40 famiglie del territorio hanno accolto oltre 60 partecipanti), alla reciprocità (160 volontari), alla raccolta fondi (senza sponsor puramente commerciali), alle eredità positive per la città (mappa Fuori Rotta, Fiera Altro Futuro…).