Articolo tratto dal bollettino mensile Armes Nucléaires STOP
La conferenza proposta dalla Norvegia sul “disarmo nucleare umanitario” viene considerata in Francia come un “errore”. Per la Francia, l’unico problema esistente è quello della proliferazione. Un’analisi.
Tale giudizio categorico da parte della Francia è stato espresso dal Ministero degli esteri a Parigi nel gennaio del 2013, in occasione della Conferenza per i vent’anni della campagna ICBL contro le mine antiuomo.
Monsieur Frédéric Jounès ha dichiarato: “La Francia non andrà a Oslo perché il problema attualmente è la proliferazione. Una conferenza sul disarmo umanitario rappresenta un suicidio per il disarmo nucleare, un errore ideologico, perché farà contente le anime belle e servirà solo a dar fastidio ai diplomatici francesi e britannici, visto che comunque le autorità dello Stato non si muoveranno. Quelli che invece si divertiranno molto sono i pachistani, gli iraniani, i cinesi… Il rischio, oggi, è una bomba tattica pachistana. Escludere la proliferazione dal dibattito è un errore di giudizio”.
L’incoerenza della diplomazia francese lascia perplessi. Mentre da un parte la dottrina sostiene che l’armamento nucleare francese è necessario per garantire la “sicurezza” del paese, l’unica ossessione dei politici francesi è la lotta alla proliferazione. Il che implica che gli altri paesi non avrebbero il diritto di assicurarsi a loro volta la propria “sicurezza”!!! La teoria francese, come quella degli altri paesi nucleari, è una vera e propria istigazione alla proliferazione! La Francia che esprime questo punto di vista viene giudicata molto severamente da tutta la comunità internazionale. Monsieur Journés, citato poco prima, non ha capito che il “disarmo umanitario” attacca proprio la causa della proliferazione, cioè le armi nucleari dei paesi che le posseggono. È lui a fare un errore di giudizio!
Ancor più grave è la posizione della Francia all’ONU. Quattro nazioni nucleari, membri del TNP, esprimono parere contrario alla Convenzione per l’eliminazione delle armi nucleari. Si tratta di Stati Uniti, Russia, Regno Unito e Francia. Ma Cina, Pakistan e Iran, anch’essi già citati, sono a favore di questa convenzione! La diplomazia francese, dunque, intende esprimere chiaramente il proprio rifiuto di prendere in esame un processo di eliminazione.
La Francia ha ultimamente firmato un trattato con il Regno Unito per il finanziamento di una ricerca britannica in Francia, presso il Centre de Valduc, per degli studi su nuove testate nucleari. Inoltre, la Francia auspica che gli armamenti nucleari della basi Nato europee restino in Europa, allo scopo di sostenere il principio del “nuclear sharing”. In questo modo la Francia si isola da tutti gli altri paesi europei che invece rimettono in discussione la presenza di armamenti nucleari sul loro continente.
La campagna ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons) in Francia è costretta a un duro impegno per far sì che l’opinione pubblica arrivi a convincere i suoi eletti dell’errore del governo francese. Eppure, un sondaggio ufficiale, chiesto dal Movimento per la pace nel 2012, mostra che l’80% dei francesi vogliono che la Francia s’impegni per il disarmo nucleare ed elimini i suoi armamenti nucleari. In contraddizione con la politica ufficiale.
A Oslo, portiamo il nostro plauso per l’iniziativa del governo norvegese e auspichiamo che la comunità internazionale, le ONG, insieme alle nazioni, possano arrivare a fare pressione sugli stati nucleari, e in particolare sulla Francia, perché venga adottato il principio del disarmo. E poi applicato.
Dominique Lalanne
Traduzione dal francese di Giuseppina Vecchia