Turbigo, Cassano, Sermide e Tusciano sono le centrali idroelettriche in capo ad A2A che rischiano la chiusura: : l’energia elettrica comprata dalla Francia (nucleare) è, truffaldinamente, meno cara (non si calcolano le esternalità ambientali e sociali). Circa 400 posti di lavoro sono in gioco, a quanto riporta il giornalista Nicola Palma sul Giorno.
La Francia è costretta a svendere il suo surplus di notte e noi – italiani furbastri, non furbi – approfittiamo contribuendo al rischio nucleare che non ci risparmierebbe. Un sistema basato sul nucleare è, infatti, assai rigido e le centrali nucleari non sono molto modulabili; la Francia deve quindi avere una potenza di base capace di coprire i picchi delle variazioni giornaliere della domanda, per cui quando questa è minima produce energia elettrica in eccesso, che è costretta, appunto, a vendere a prezzi stracciati. Per picchi eccezionali della domanda però deve comprare energia, molto cara: per affrontare le ondate di freddo in inverno, ad esempio, importa energia dalla Germania.
In questo momento però esiste – se guardiamo la questione con un approccio più generale – una crisi di sovraproduzione di tutto il settore elettrico e qui si parla di 4.000 posti in esubero, secondo quanto riferisce, ad esempio, Luca Pagni su Repubblica.
In merito alla vicenda occupazionale A2A il sindacato di base USB – che denuncia l’importazione elettrica dalla Francia (“con ogni probabilità nucleare, visto che questo paese produce la sua elettricità all’80% da fonte nucleare”) sta partecipando ai Tavoli di trattativa con l’azienda ed ha in programma l’organizzazione di una conferenza stampa, probabilmente giovedì prossimo (ma la decisione definitiva non è stata ancora presa).
Ieri c’è stato in incontro A2A-Sindacati e un comunicato della UGL, riportato oggi dalla Reuters, lamenta che l’azienda non starebbe recedendo dal suo piano di esuberi.
“Purtroppo, nel nuovo incontro con A2A sul piano di riorganizzazione della rete non è stato fatto nessun passo indietro sui 200 esuberi annunciati dall’azienda, a cui si sommano altri 150 per il progetto di integrazione con Edipower, di cui discuteremo invece la prossima settimana. Confermata anche la cig ordinaria per altri circa 300 dipendenti delle 4 centrali di Cassano d’Adda, Sermide, Turbigo e Chivasso“, commenta nella nota Luigi Ulgiati, segretario nazionale di Ugl chimici.
Per quanto riguarda le posizioni del C.A.V.R.A., che ribadisco, è noto che noi condividiamo la linea della ripubblicizazione di A2A per lanciare il modello “rinnovabile” che dovrebbe non solo garantire, ma sicuramente moltiplicare l’occupazione.
Questa linea dovrebbe passare per lo scorporo di A2A nelle originarie AEM di Milano e ASM di Brescia: le municipalizzate locali sono il veicolo indispensabile per una politica partecipata che ci traghetterà nella “rivoluzione energetica”, quella che, scusate il gergo usato per ragioni di brevità, necessita alla “rivoluzione economica” della conversione ecologica post-crescita.
Alfonso Navarra – vicepresidente Associazione Energia Felice
Comitato per attuare la volontà del referendum antinucleare