E’ con un’Assemblea delle donne al campus El-Manar di Tunisi che stamani verrà inaugurata l’edizione 2013 del Forum sociale mondiale (Fsm). Per la prima volta 4500 organizzazioni e decine di migliaia di persone si sono date appuntamento nel paese del nord Africa sotto lo slogan “Dignità”, parola d’ordine della rivolta tunisina che nel gennaio 2011 portò alla destituzione del regime di Zine el Abidine Ben Ali.
Tema centrale dei dibattiti, marce e spettacoli in agenda è l’esame dei problemi socio-economici che due anni fa furono il motore delle rivolte della primavera araba ma che oggi ancora sono fattori destabilizzanti per l’intera regione. Non a caso gli organizzatori del Fsm, nato nel 2001 a Porto Alegre (Brasile), hanno scelto di tenere il Forum in un paese arabo. L’evento alter mondista si svolge in una nazione in cui l’economia è ferma, la disoccupazione è al 17% oltre a trovarsi in un’impasse politica in un contesto di proteste sociali e insicurezza. I partecipanti rifletteranno sul futuro dei processi rivoluzionari, precisa il sito ufficiale dell’evento, in particolare per quanto riguarda “la giustizia sociale, la lotta alla corruzione, l’accesso alla sanità e all’istruzione per la libertà, la dignità e la cittadinanza”.
Ma il Fsm guarderà anche all’Occidente, preso nella morsa dell’austerità economica, del malcontento degli indignati che auspicano un’alternativa al modello neo-liberale. Altri temi in agenda dei lavori saranno quelli storici del Forum, cioè l’ambiente, lo sviluppo sostenibile, l’immigrazione e il debito del Sud del mondo.
Nel pomeriggio, dalla Piazza 14 gennaio partirà la marcia inaugurale dell’edizione tunisina del Forum che raggiungerà lo stadio Menzah. Dal 27 al 30 marzo – giorno di chiusura dell’evento con una marcia di solidarietà con il popolo palestinese, che coincide con l’Earth Day (Giorno della Terra) – si svolgeranno decine di sessioni di lavoro che affronteranno i temi portanti dell’iniziativa.
A margine del Forum sociale mondiale si terrà anche il III Forum mondiale dei media alternativi, con due sedute plenarie dedicate alla “comunicazione intesa come bene comune” e ai “media liberi come movimento per il diritto alla comunicazione”. Domani invece si aprirà il Forum parlamentare mondiale: l’appuntamento dei deputati che hanno aderito alla Carta del Fsm e intendono collaborare con la società civile per realizzare “un altro mondo possibile”.