Sono partiti alle 14 da Susa e si sono diretti verso Chiomonte, decine di migliaia di manifestanti da tutta Italia per dire per l’ennesima volta NO alla TAV. Lo hanno fatto nonostante un clima avverso e la pioggia che ha accompagnato la manifestazione.
In mattinata una delegazione parlamentare composta da Movimento 5 Stelle e Sinistra e Libertà aveva “visitato” o “ispezionato” (a seconda delle interpretazioni) il blindatissimo cantiere, permettendo così ad alcuni storici militanti NO-TAV di entrare nel cantiere in qualità di accompagnatori dei parlamentari.
“È una giornata importante – ha detto Giulia Sarti parlamentare M5S – io da tempo seguo questa vicenda, c’ero durante gli scontri del 2011. Oggi stiamo dimostrando che si può fare qualcosa senza la violenza”.
Nel comunicato che ha convocato la manifestazione, realizzato dagli oppositori della TAV dei due versanti delle Alpi, a ribadire che la contrarietà non è solo italiana, si legge:
“Gli oppositori chiedono che LTF sas cessi immediatamente i lavori iniziati nonostante l’evidente violazione degli accordi intergovernativi ormai decaduti a causa delle modifiche sostanziali intervenute (esplosione dei costi previsti da 12 a più di 26 miliardi di €, ulteriore diminuzione dei flussi di merci nelle Alpi nei mesi di gennaio e febbraio 2013…). La sospensione dei lavori permetterà di risparmiare denaro pubblico e non graverà in alcun modo sul futuro dato che la linea ferroviaria esistente può trasportare già oggi oltre l’80% delle merci circolanti su strada così come i pochi passeggeri che viaggiano sul treno tra Francia e Italia.”