Secondo un rapporto pubblicato di recente dall’ organizzazione non governativa American Civil Liberties Union (ACLU), il programma con cui la polizia di New York “segue” i mussulmani ha un “effetto spaventoso” sulle loro vite.
Il rapporto dell’ACLU rivela il timore generalizzato che la polizia di New York genera nei mussulmani, spiandoli in luoghi pubblici come moschee, ristoranti, caffetterie, ecc.
Secondo Shamas Diala, coautore dello studio, il documento “dimostra le conseguenze inquietanti di questo programma irresponsabile, costoso, dannoso e completamente inefficace.”
Durante la sua elaborazione sono state realizzate interviste a decine di mussulmani, comprese figure religiose, giovani, imprenditori, professori e agenti delle forze dell’ordine.
“La gente sente che quando va alla moschea non può fidarsi di nessuno e diffida di chi si dimostra interessato alla sua religione” ha aggiunto Diala.
Secondo questo rapporto, nonostante l’ondata di razzismo e islamofobia che si è scatenata negli Stati Uniti contro i mussulmani, in particolare dopo l’attacco dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle, l’Islam è la religione che si diffonde di più nel paese.