L’ 11ª Conferenza Internazionale per la Pace si è tenuta dall’1°al 3 febbraio 2013 a Monaco, in Germania, con lo slogan “Costruire la Pace e la Giustizia, dire NO alla guerra”.
Il contesto: la logica della pace o la logica della guerra
Questa conferenza si tiene ogni anno nello stesso periodo; vengono invitate tre persone impegnate nel campo della Pace e della Nonviolenza, che hanno realizzato ricerche o iniziative per implementare soluzioni nonviolente e ottenere pace e giustizia.
Fin dal 2005, anno di inizio della conferenza, si chiede un cambiamento di direzione rispetto ai problemi e ai conflitti del mondo attuale: la loro risoluzione mediante azioni civili che sostituiscano gli interventi militari. La Conferenza per la Pace è dunque una risposta alla Conferenza annuale sulla “Sicurezza” , che si tiene sempre a Monaco e riunisce politici, strateghi militari di alto livello e imprese private con l’obiettivo di promuovere l’idea che la sicurezza dei popoli dipende dalla forza militare, soprattutto nei momenti di crisi e guerra.
Il Forum Internazionale
Si è svolto sabato 2 febbraio con la presentazione di tre temi:
1. La logica della pace o la logica della “sicurezza”, della tedesca Hanne-Margret Birckenbach, docente universitaria esperta di processi di pace e conflitti internazionali.
Grazie alle sue ricerche sull’integrazione europea e internazionale, le relazioni tra l’Unione Europea e la Russia e le trasformazioni nell’Europa dell’Est, ha sviluppato una concezione concreta per l’implementazione di una logica di pace, lavorando in due direzioni. In primo luogo, superare la disinformazione, divulgando i fatti concreti diventati soluzioni ancora sconosciute di conflitti internazionali mai scoppiati. In secondo luogo, lo sviluppo di punti di vista, idee e atteggiamenti che lottano contro la credenza secondo cui le soluzioni dei conflitti possono venire soltanto dalla politica tradizionale o dai militari e non dalla creatività dei popoli e dai gruppi coinvolti.
In questo contesto Hanne-Margret Birckenbach ha presentato la pace come una creazione che ha bisogno di risorse esterne e interne. Se le risorse esterne vengono destinate a soluzioni militari, limitano l’impegno per le soluzioni pacifiche. Ha illustrato questo caso con l’esempio della situazione attuale in Mali.
2. “La strada della Nonviolenza verso un cambiamento di regime” del cileno Tomas Hirsch, co-fondatore del Partito Umanista cileno ed ex candidato alle elezioni presidenziali.
Tomas Hirsch ha presentato i differenti tipi di violenza a cui è oggi sottoposto l’essere umano in Cile e in qualsiasi altro punto del pianeta: fisica, economica, psicologica, generazionale, religiosa, sessuale e razziale. Nel caso cileno, ha spiegato che la grande disuguaglianza economica e nella distribuzione della ricchezza è il prodotto delle politiche neo-liberiste seguite fin dall’epoca della dittatura, per poi ampliare lo sguardo ad altre parti del mondo e ad altri pericoli, come quello delle armi nucleari. Ha sottolineato l’urgenza di creare una coscienza per la pace e il disarmo, chiedendo con tutti i mezzi alla nostra portata:
1- il disarmo nucleare mondiale
2- il ritiro immediato delle truppe d’invasione dai territorio occupati
3- la riduzione progressiva e proporzionale degli armamenti
4- la firma di trattati di non aggressione tra paesi
5- la rinuncia dei governi a utilizzare le guerre come forma per risolvere i conflitti
Ha ricordato che l’essere umano non ricorrerà più alla violenza quando questa verrà superata dentro ognuno di noi, con uno sforzo fatto da tutti. Ciò non è facile, giacché ha a che vedere con l’essenza dell’essere umano e tocca le nostre credenze più profonde. Riguarda la comunicazione con gli altri e con se stessi e in definitiva le domande fondamentali sul senso della vita, su chi siamo e dove andiamo.
Ha concluso il suo discorso dicendo che lasceremo alle future generazioni condizioni di vita degne e garantiremo la continuità dell’essere umano verso un futuro aperto, libero e luminoso attraverso la promozione di azioni nonviolente quotidiane, che terminano negli altri e non in noi stessi.
3. “La guerra con il petrolio o la pace con il sole”, del tedesco Franz Alt, giornalista e scrittore. Ha sviluppato il punto di vista ecologico, basato sull’ipotesi che la lotta per il controllo del petrolio sia la causa principale dei conflitti internazionali. Un’economia umana fondata sull’uso delle energie alternative, soprattutto quella solare, potrebbe essere una risposta per ridurre i conflitti.
Il forum di interscambio
Si è svolto la mattina di sabato 2 febbraio. Il dialogo tra gli oratori e il pubblico ha permesso di trattare diversi temi. Pressenza dedicherà a questo momento un articolo specifico.
La manifestazione per strada
Si è svolta il sabato pomeriggio nel centro di Monaco con la partecipazione di 5.000 persone, denunciando la “Conferenza sulla Sicurezza” e l’escalation militare della NATO.
Sito della conferenza: www.friedenskonferenz.info