Il film “Girlfriend in a coma” realizzato da Bill Emmott, giornalista ed ex direttore dell’Economist e da Annalisa Piras, film-maker e corrispondente da Londra per “l’Espresso”, non sarà proiettato nelle sale prima delle elezioni per la sua “valenza politica”.
A renderlo noto con un impetuoso tweet è lo stesso Bill Emmott: “INCREDIBILE! Il Maxxi di Roma, su ordine del Ministero della Cultura, ha deciso di rinviare la “prima” prevista per il 13 febbraio al Maxxi di Roma.” (tradotto dall’inglese).
Censura o stupidità si chiede Bill Emmott e ci chiediamo noi? In realtà il rinvio sarebbe stato deciso da Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi. Firma la petizione per chiedere alla Melandri di non censurare questo film.
Il film di Emmott e Piras riflette sul declino politico e morale dell’Italia degli ultimi 20 anni. Perché non si dovrebbe proiettare un film “politico” prima delle elezioni? Se passasse questo concetto dovrebbero essere cancellata la programmazione dalle sale di decine di film italiani e internazionali, attualmente in circolazione, che hanno “valenza politica” quanto trattano di guerra, di lavoro, di eutanasia…
Sono Stefano Corradino, direttore di Articolo21, un sito internet che si batte da anni contro ogni forma di censura e bavaglio, nei media, nella carta stampata, nel cinema.