Alcuni giorni fa si è riunito a Damasco il Consiglio Centrale dell’Organo di Coordinamento Nazionale delle Forze per un Cambiamento Democratico; alla fine della riunione ha prodotto il documento che rirpoduciamo qui sotto e che ci pare importante per lo sviluppo del processo siriano e per la comprensione dello stesso. La traduzione dall’arabo è originale di Pressenza a cura di Elisa Gennaro.
Dichiarazione del Consiglio Centrale dell’Organo di Coordinamento Nazionale
III sessione
Damasco 23/02/2013
Giunti quasi al secondo anniversario dell’inizio della rivoluzione siriana, la rivolta continua ed è anzi in crescendo nell’uso del mezzo della violenza, e con la determinazione del nostro popolo che paga il prezzo più alto in termini di sacrificio e sangue dei suoi figli.
I martiri sono stati 71mila morti, migliaia i feriti, 5milioni gli sfollati senza più una casa.
Si è svolta a Damasco lo scorso 23 fennraio 2013 la III Sessione del Consiglio Centrale dell’Organo di Coordinamento Nazionale delle Forze per un Cambiamento Democratico, nonostante le difficoltà di movimento, di comunicazione e l’alto rischio in termini di sicurezza.
Dopo aver verificato la leggitimità del quorum, la Sessione ha avuto inizio con l’inno siriano, un minuto di silenzio e con la lettura della Sura aprente del Corano in ricordo dei martiri della rivoluzione. Raggiunto il il consenso sulla presidenza, si è proceduto nell’adozione dell’agenda da discutere in seduta.
La parola è passata al Coordinatore Generale del Comitato Esecutivo in qualità di Segretario per esporre le proposte attività dell’Autorità utili a migliorare la performance nella fase che seguirà.
Via Skype sono stati raggiunti, e ascoltati; Haytham Manna, Vice Coordinatore Generale in diaspora, Shaykh Riyad Dirar, membro dell’Ufficio Esecutivo responsabile per Il Cairo, Muhammad Hijazi, Presidente della filiale Nazione Araba e Ya’qub Qariu, direttore dell’Ufficio di Beirut.
Dopo intense discussioni sui resoconti e sulla documentazione presentata dal Comitato esecutivo, la fase mattutina della sessione si è conclusa come segue:
1 – Dopo le osservazioni fatte dal Comitato Esecutivo, le relazioni qui discusse hanno ottenuto la ratifica.
2 – Si è raggiunta l’intesa per lavorare alle prossime elezioni per giugno prossimo, qualora la situazione di sicurezza lo permetteranno.
3 – E’ stata riconfermata l’attuale composizione del Comitato Esecutivo, sebbene alcuni suoi membri, a causa della difficoltà di presenziare alle varie sessioni, sono stati temportanemane sospesi, fino al ripristino della sicurezza.
Nella seconda seduta si sono affrontate questioni di natura politica:
A – E’ stato espresso il parere dell’Autorità di Coordinamento sull’attuale fase della rivolta e le possibili strade da percorrere
B – Sono state valutete le opzioni a disposizione per trovare una soluzione politica, in linea con il punto di vista dell’Autorità di Coordinamento.
C – E’ stato espresso il punto di vista dell’Autorità di Coordinamento Nazionale in merito a una soluzione politica in Siria.
Fatte queste considerazioni, si è raggiunta l’intesa sui seguenti punti:
1 – Quest‘Autorità di Coordinamento è stata, e continuerà a far parte della rivoluzione del popolo siriano, per la libertà, la dingità, la giustizia e la democrazia.
2 – L’obiettivo principale della lotta politica condotta dall’Autorità è instaurare una forma nazionale democratica e far cadere l’attuale regime.
3 – L’Autorità crede in una soluzione politica raggiunta anche per mezzo di negoziati tra le forze d’opposizione, quelle delle rivoluzione ed esponenti del governo formato per realizzare gli obiettivi della rivoluzione.
4 – L’Autorità pone in evidenza come un processo politico vada avviato creando i presupposti di distensione: fermare la violenza e gli assassinii, rimettere in libertà gli attivisti della rivoluzione detenuti e far rientrare quanti sono in esilio, fornire aiuto per l’emergenza.
5 – Nell’ambito di processo politico per una transizione democratica si sottolinea la necessità di raggiungere l’unità tra le forze democratiche d’opposizione e di trovare un accordo su un programma politico ben delineato.
6 – E’ inoltre necessario raggiungere un consenso sulla formazione di un esecutivo di governo per la transizione, avente i poteri legislativi affinché possa amministrare le istituzioni, ripristinare l’apparato militare, porre le basi per una nuova Costituzione democratica, l’elezione di un Parlamento pluralista, per cui sarà necessario un Referendum ed elezioni libere. Tutto ciò dovrà seguire una calendario preciso.
7 – Per porre fine alla violenza e per tutelare i risultati dei negoziati vincolati dalla Risoluzione del Consiglio di Sicurezza come disposto nel capitolo VI.
8 – Tutta la documentazione concernente la materia politica dovrà ottenere la ratifica, fatte le integrazioni sulle osservazioni successive sul parere dell’Autorità. Tutto deve essere prodotto in un unico documento e questo compito sarò rilasciato a un Comitato di Redazione che vi lavorerà nelle prossime due settimane.
A conclusione dei lavori, le raccomandazioni prodotte sono state:
1 – Condanna della violenza contro i civili, qualunque sia la loro appartenenza.
2 – Sostegno incondizionato ai detenuti, condanna delle catture, veri e propri rapimenti di natura settaria. Il rilascio di tutti i detenuti, compresi i dirigenti come ‘Abdek ‘Aziz al-Kher, Eiyas ‘Ayyash, Maher At-Tihan e Muhammad Ma’tuq, Rami Hanaqwi e il segretario del partito Sviluppo Nazionale, membro del comitato di sorveglianza della Conferenza per la Salvezza Nazionale Khalil As- Sayed.
3 – Solidarietà con la Palestina e difesa del Diritto al Ritorno, liberazione della terra e il rilascio dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane.
4 – La sessione si è conclusa in serata con l’inno siriano.
Damasco 23 febbraio 2013
Consiglio Centrale dell’Autorità di Coordinamento Nazionale