Il regista palestinese candidato all’Oscar Emad Burnat è stato trattenuto e interrogato all’aeroporto di Los Angeles insieme alla sua famiglia. Burnat era arrivato a Los Angeles per partecipare alla cerimonia di premiazione degli Oscar, dove è candidato per la categoria del miglior documentario per “Cinque telecamere distrutte”. Il film mostra la crescita del movimento di resistenza palestinese al muro che separa il villaggio di Bil’in in Cisgiordania. Burnat e la sua famiglia sono stati liberati grazie all’intervento del regista Michael Moore, che ha inviato messaggi su Twitter e coinvolto gli avvocati. Burnat e Moore hanno parlato dell’incidente durante un evento che si è svolto mercoledì sera.
Emad Burnat: “Quando sono arrivato hanno cominciato a interrogarmi e a chiedermi altri documenti e altre carte. Io avevo il visto, avevo i documenti, avevo l’invito, avevo tutto, ma loro mi chiedevano altri documenti.”
Michael Moore: “Allora io ho chiamato il capo dell’Academy, che a sua volta ha telefonato all’avvocato dell’Academy, che ha contattato un avvocato esperto in immigrazione, il tutto nello spazio di cinque minuti. Poi ho telefonato a un amico che lavora al Dipartimento di Stato e dopo circa mezz’ora lo hanno rilasciato.”
Traduzione dall’inglese di Anna Polo