Oltre 1.500 lavoratori hanno dato vita questa mattina presso l’ILVA di Taranto all’assemblea che si è tenuta presso la sala del Consiglio di fabbrica. I lavoratori hanno approvato all’unanimità un documento con le seguenti le seguenti rivendicazioni:
1- l’azienda deve essere espropriata e nazionalizzata immediatamente;
2- tramite la nazionalizzazione adoperarsi per il fermo e il rispristino degli impianti maggiormente inquinanti;
3- garantire i posti di lavoro a tutti i dipendenti Ilva e a quelli dell’indotto.
Alla luce di quanto deliberato dall’assemblea, l’USB, fatte proprie le istanze dei lavoratori ILVA, indice lo sciopero ad oltranza e l’assemblea permanente a sostegno del diritto alla salute e al reddito di tutti i dipendenti dell’azienda e delle imprese di appalto, confermando la ferma volontà di non abbandonare alcuno e di mettere in campo tutte le iniziative per condurre alla normalità una situazione di gravità inaudita, che non può ripercuotersi ancora sulla cittadinanza e sui lavoratori.
L’USB Taranto sottolinea come Cgil Cisl Uil siano state ormai sfiduciate dai lavoratori dell’ILVA e considera non più rinviabile il rinnovo delle RSU, affinché queste rappresentino la reale espressione degli interessi dei lavoratori.
Al contempo è emerso con evidenza che qualsiasi confronto con la famiglia Riva è ormai privo di senso e va attivato un tavolo di trattativa direttamente con lo Stato. Pertanto l’USB ribadisce la necessità di nazionalizzare la fabbrica procedendo al suo esproprio senza indennizzo.