Anche Mario Monti ha presentato la sua lista e si aggiunge al folto elenco degli aspiranti premier che usano il termine “civico” per qualificarsi.
La Lista civica italiana – che ha tutte le carte in regola per definirsi civica – ritiene che l’uso del termine “civico” implichi alcuni precisi punti programmatici riguardanti la valorizzazione dei “cittadini/e”che dovrebbero essere inseriti nei programmi di chi fa uso di quell’aggettivo.
Innanzi tutto occorre dare più voce e potere ai cittadini con gli strumenti della democrazia diretta da affiancare a quelli della democrazia rappresentativa. Questi strumenti sono utilizzati con successo in molti paesi del mondo (Svizzera, California, ecc.) e si concretizzano nel referendum confermativo da lanciare nel periodo di latenza (100 giorni) delle leggi approvate dal parlamento, nell’iniziativa popolare per permettere ai cittadini di proporre e far approvare leggi che il parlamento non fa come quella sul conflitto di interessi che né la destra né la sinistra hanno mai prodotto; infine il quorum a zero per la validità dei referendum e la procedura di revoca del mandato per i politici che si rendessero indegni di proseguire il mandato o non rispettassero la volontà degli elettori. Il secondo punto programmatico è volto ad evitare la formazione di nuove caste: quindi non più di due mandati parlamentari, riduzione dei privilegi e dimezzamento degli emolumenti con destinazione dei fondi risparmiati a favore di progetti per il benessere dei cittadini.
Lista civica italiana ritiene a buon diritto di potersi definire “civica” perché promuove la “cittadinanza attiva” impegnata nei territori in forme diverse con comitati, associazioni, liste civiche, volontariato. Lista civica italiana non ha strutture verticistiche, non ha leader, lavora a rete e in maniera orizzontale, si autofinanzia, é trasversale, nel senso che la diversità delle esperienze e delle storie politiche personali non è un limite, ma una ricchezza. Ciò che conta è dove si vuole andare insieme.
Lista civica italiana si distingue per il suo programma che mette al centro i “Cittadini protagonisti” con i citati strumenti di democrazia diretta ad integrazione della democrazia rappresentativa; LCI non vuole caste con le proposte di riforma del modo di fare politica; vuole l’attuazione della Costituzione con una economia sociale e sostenibile al servizio della persona, la tutela dei diritti e dei beni comuni, la fiscalità progressiva, la nonviolenza, la legalità e la lotta alla corruzione e alla criminalità.
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