Il diritto di lasciare il proprio paese, riconosciuto dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948 è sempre di più messo in discussione dagli Stati-nazione. I controlli su chi cerca di fuggire dal proprio paese hanno raggiunto altissimi livelli di sofisticazione tecnologica e di crudeltà. La politica di “chiusura delle frontiere” è diventata una vera “guerra contro le persone migranti” a scapito del rispetto dei loro diritti fondamentali e con dei costi umani, sociali ed economici enormi. I migranti sono respinti o rinchiusi nei Centri di detenzione. Altri scompaiono prima di arrivare a destinazione.
Da quando lasciano il loro paese d’origine essi diventano cittadini di serie B, sottoposti agli stessi doveri degli altri, ma senza beneficiare degli stessi diritti. Il discorso sull’immigrazione viene regolarmente sfruttato a fini politici e sempre a danno delle persone migranti.
Di fronte a questa situazione i migranti e i movimenti che li sostengono cercano di resistere e di reagire a livello locale e mondiale. La natura stessa della mobilità umana, della globalizzazione degli scambi e delle relazioni tra nazioni e continenti, come anche la non equa distribuzione delle ricchezze e delle risorse nel mondo indicano la necessità di un movimento internazionale.
Diverse iniziative hanno incominciato a tracciare un percorso di articolazione tra i movimenti dei migranti in diverse regioni del mondo. In questa direzione vanno il processo de la Carta Mondiale dei Migranti e l’appello per il 18 dicembre come Giornata d’Azione Globale.
L’organizzazione dell’assemblea mondiale dei migranti per l’approvazione de la Carta Mondiale dei Migranti a Gorée prima del FSM a Dakar a febbraio del 2011 ha contribuito ad attirare l’attenzione mondiale sulla questione migratoria, i migranti e le loro lotte. «Niente per noi, senza di noi» è il principio che ha ispirato il processo a partire dal quale le persone migranti vogliono porsi come attori del loro destino e prendere parola, una parola per lungo tempo confiscata dagli esperti del settore. In base ai principi di libertà di circolazione e d’installazione, migliaia di migranti di tutti i continenti hanno deciso di unirsi per urlare al mondo: «lasciateci passare, lasciateci circolare, lasciateci vivere».
La Carta non pretendeva essere altro di quello che è: un punto di partenza per una nuova lotta, un appello per riconsiderare la migrazione nella sua complessità, affermando che i migranti possono contribuire a dare una risposta alla crisi migratoria e alle trasformazioni etiche e sociali che attraversano il mondo in questo inizio del XXI secolo.
L’iniziativa della Giornata d’azione Globale del 18 dicembre, nata in seno al IV Forum sulle Migrazioni nel 2010 e ribadita durante il Forum Mondiale a Dakar nel 2011, aspira ad essere uno spazio comune, un simbolo di lotta globale, all’interno del quale le reti ed organizzazioni possano sentirsi accolte e diffondere le loro rivendicazioni. Un evento mondiale che rispetta le particolarità di ciascun movimento.
La promozione della voce dei migranti, la difesa della libertà di circolazione e d’installazione e il rafforzamento dei legami tra i movimenti europei, africani, asiatici e latinoamericani hanno contribuito allo sviluppo di un gruppo di lavoro sulle Migrazioni riunitosi in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile e il Vertice dei Popoli Rio+20. Le reti aderenti hanno lavorato sulla questione dei cambiamenti climatici e delle migrazioni ambientali. Una delle proposte finali del gruppo di lavoro è stata la creazione di un portale informatico che possa favorire gli scambi tra i movimenti e i migranti a livello mondiale.
Tutti questi percorsi dimostrano la necessità di promuovere forme di comunicazione, convergenza e coordinamento tra i movimenti locali, con la prospettiva di disegnare un movimento globale dei migranti e delle associazioni che li sostengono. Esso può essere immaginato come uno spazio d’articolazione e di dialogo, portatore delle rivendicazioni che i differenti attori desiderano porre all’insieme della società.
Ogni regione ha delle caratteristiche e problematiche particolari, ma è chiaro che attualmente, la questione della migrazione è diventata una delle manifestazioni più crudeli ed evidenti dell’assenza di una gouvernance mondiale degna e responsabile. Non ci sarà un’alternativa alla crisi migratoria se al contempo non si ridefiniscono a livello mondiale le relazioni economiche, la gestione ambientale, i diritti di cittadinanza e l’integrazione. I migranti sono diventati in questo contesto i partigiani di una possibile comunità mondiale, costruendo legami e alimentando un dialogo permanente tra il locale e il globale.
Oggi quindi non si tratta soltanto di resistere. É più che mai necessario lottare, proporre, osare e creare. E per fare ciò, noi proponiamo l’organizzazione di un’Assemblea dei Movimenti dei Migranti e delle Associazioni che li sostengono nello Spazio Mondiale delle Migrazioni Internazionali che sarà organizzato in occasione del Forum Sociale Mondiale di Tunisi a marzo 2013.
Perché un’Assemblea dei Movimenti dei Migranti e delle Associazioni che li sostengono?
Crediamo sia necessario mettere in comune le nostre esperienze, le nostre rivendicazioni e proposte per una nuova visione delle migrazioni basata sui diritti dei migranti e di tutti quelli che sono coinvolti nei processi di migrazione.
Crediamo sia necessario rafforzare i processi di lotta dei migranti a livello mondiale, rompere con il loro isolamento e creare un’articolazione tra i movimenti sociali. Si tratta quindi di fornire ai migranti ed alle associazioni di solidarietà strumenti permanenti e adatti per rafforzare le loro lotte locali ed specifiche, siano esse difensive (mantenere determinati diritti) oppure offensive (conquistare nuovi diritti che in alcuni casi mettono in causa il sistema) affinché si possano invertire i rapporti di forza a livello mondiale.
L’Assemblea dei Movimenti dei Migranti e delle Associazioni che li sostengono vuole essere un momento di convergenza, d’azione e d’intelligenza collettiva con l’obiettivo di produrre nuove proposte e punti di consenso. Uno spazio di dialogo permanente tra i migranti e le associazioni di solidarietà a livello mondiale che abbia come obiettivo rafforzare le azioni dei differenti attori sociali e rafforzare la lotta per il riconoscimento dei diritti dei migranti a livello mondiale.
Questo tipo di processo richiede necessariamente un impegno sul lungo termine ed una capacità di coordinamento collettivo che sono ancora tutte da creare.
L’organizzazione dell’Assemblea dei Movimenti dei Migranti e delle Associazioni che li sostengono rappresenterà dunque una tappa essenziale nella creazione di questo spazio di dialogo sulle politiche migratorie e di valutazione delle lotte sociali, un momento di analisi determinante nell’identificazione di strategie, rivendicazioni e campagne comuni per il rafforzamento delle solidarietà internazionali.
Per queste ragioni invitiamo tutte le associazioni che parteciperanno al FSM a Tunisi nel marzo 2013 a sottoscrivere questo appello e a costruire insieme questo momento assembleare che possa permetterci di avvicinarci verso la prospettiva di un movimento mondiale dei migranti. Sarà anche organizzato un sistema di partecipazione tramite internet affinché chi non sarà presente a Tunisi possa essere partecipe del processo.
Per sottoscrivere l’appello scrivere a: amm.fsm2013@gmail.com