In questo momento, mentre poteri economici sovranazionali e organismi non elettivi dettano le politiche dei paesi e si fa ogni giorno più evidente la sudditanza, o l’impotenza, della classe politica nei confronti di tali poteri, cresce tra i cittadini la necessità di partecipare direttamente alle scelte che li riguardano.
Cresce l’insofferenza verso la democrazia formale, nella quale il “popolo sovrano” non ha altro potere che quello di eleggere i propri rappresentanti, dando loro una delega in bianco revocabile soltanto alle elezioni successive.
Cresce la richiesta di democrazia reale, nella quale il potere risieda davvero nelle mani del popolo e la forma rappresentativa si complementi con la consultazione, diretta e vincolante, dei cittadini.
In un vecchio mondo che sta crollando cominciano a manifestarsi i germi della società del futuro, nella quale il cittadino sarà il soggetto centrale, coinvolto e consapevole, delle scelte che regoleranno la vita sua e del suo ambiente più immediato.
L’ambito in cui tale coinvolgimento potrà esprimersi meglio sarà quello del Comune, nucleo vivo dell’esistenza concreta delle persone.
Partendo dai Comuni e facendo crescere la spinta dal basso, si potrà infine conquistare la democrazia reale anche a livello nazionale.
A Milano vogliamo fare un passo avanti nella direzione della democrazia reale, promuovendo una petizione che chieda l’introduzione nello statuto del Comune del referendum deliberativo, confermativo e abrogativo senza quorum e di agevolazioni per la raccolta delle firme.
Attualmente lo Statuto del Comune di Milano consente di realizzare soltanto referendum consultivi, cioè consultazioni dei cittadini non vincolanti per l’Amministrazione, che può accoglierne l’esito o ignorarlo. In pratica, sono dei semplici “sondaggi d’opinione”.
Al contrario, i referendum deliberativi, confermativi e abrogativi vincolanti obbligano l’Amministrazione a rispettare il volere espresso dalla popolazione.
Referendum deliberativo: va a colmare un vuoto normativo, proponendo la soluzione a un problema del quale l’Amministrazione non si occupa. I cittadini elaborano una proposta di delibera e la sottopongono a votazione popolare.
Referendum confermativo: permette di verificare se le decisioni dei rappresentanti politici godono del consenso della popolazione. Di fronte a una delibera discutibile, i cittadini possono indire un referendum per convalidarla o cancellarla. Possono, cioè, esercitare il diritto di veto nei confronti dei loro rappresentanti.
Referendum abrogativo: consente di annullare una delibera comunale.
Quorum zero: l’abolizione del quorum di partecipazione stimola i cittadini a farsi carico in modo consapevole e responsabile delle decisioni e impedisce agli oppositori di un dato quesito di fare campagna per la non partecipazione al voto, col fine di invalidare il referendum.
Ricordiamo che per le elezioni non esiste quorum: chi si reca alle urne decide e chi, invece, preferisce non votare si astiene e implicitamente delega agli altri la decisione.
Raccolta delle firme per promuovere un referendum: è necessaria, ma deve essere agevolata affinché non impedisca – di fatto – la realizzazione delle consultazioni popolari.
LA DEMOCRAZIA REALE NON CE LA REGALERANNO, OTTENERLA DIPENDE DA NOI!
FIRMA E FA’ FIRMARE LA PETIZIONE AL COMUNE DI MILANO