Amnesty International ha chiesto alle autorità di Myanmar di individuare e punire i responsabili della morte di almeno 112 persone nella nuova ondata di scontri degli scontri tra buddisti e rohingya musulmani in corso nello stato di Rakhine. Già a giugno le vittime erano state almeno 90 e decine di migliaia i profughi.
L’organizzazione per i diritti umani ha invitato il governo di Myanmar ad affrontare le cause di fondo della discriminazione contro i rohingya, tra cui la legge sulla cittadinanza del 1982 che ha privato di nazionalità da 800.000 a un milione di abitanti.