La tendenza al rialzo dei prezzi degli alimenti a livello internazionale,informa la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura), ha mostrato nel mese di settembre un aumento del 1,4 per cento.
Il rapporto della stessa agenzia evidenzia come l’indice dei prezzi dei cereali abbia registrato nel mese scorso una media di 263 punti, tre punti in più rispetto ad agosto, con grano e riso a guidare la classifica.
Benché la Fao abbia sottolineato come i cereali abbiano avuto un aumento di solo l’1 per cento nonostante la siccità che ha colpito gli Stati Uniti durante l’estate, rimane la preoccupazione rispetto all’approvvigionamento di grano, viste le limitate quantità disponibili per l’esportazione.
L’aumento generale delle quotazioni dei prodotti alimentari è stato influenzato principalmente dall’andamento dei prezzi della carne, con un aumento del 2,1 per cento, e di quello del settore lattiero-caseario, scattati del 7 per cento.
Le più recenti proiezioni della FAO prevedono per quest’anno un riduzione nella produzione cerealicola mondiale, che aveva segnato il record nel 2011, mentre per il 2013 ci si aspetta una significativa diminuzione del 2,6 per cento rispetto all’anno scorso, e addirittura del 5,2 per cento nel caso specifico del grano.
In ogni caso, alcuni analisti ed esperti della FAO concordano nel ritenere che la crisi attuale non è una crisi di produzione di alimenti ma piuttosto dei prezzi e della loro accessibilità, in particolare per i paesi poveri, perché il pianeta è tuttora in grado di produrre cibo sufficiente per soddisfare le necessità di tutta la popolazione mondiale.
Traduzione dallo spagnolo di Giuseppina Vecchia