In questi giorni e settimane la questura di Caltanissetta ha notificato all’incirca due decine di avvisi di garanzia ad attiviste ed attivisti No Muos e cittadini e cittadine niscemesi e siciliani, tra i quali anche il giornalista Antonio Mazzeo e l’attivista No Muos catanese, Alfonso di Stefano. Questi avvisi di garanzia attengono a fatti avvenuti nel corso del presidio No Muos indetto dal Coordinamento Regionale dei Comitati No Muos a Niscemi nei giorni che andavano dal 7 al 9 settembre. La notte tra il 7 e l’8 settembre un presidio spontaneo di militanti No Muos raggiungeva la base U.S Navy in contrada Ulmo in cui deve essere ospitata la mega antenna del MUOS ed a volto scoperto, di fronte al cancello della installazione militare, dava vita ad un rumoroso “cacerolazo” battendo con pentole e mestoli sulle reti della base.
Ancora una volta la repressione si fa sentire nei confronti dei dissidenti, dei disobbedienti e dei non allineati. Conosciamo bene la tattica della criminalizzazione a tutti i costi dei movimenti e di questo si tratta: altrimenti non si spiegherebbe com’è possibile che lo stato ritenga “pericolosi” i comportamenti di pochi pacifici manifestanti che, “armati” di padelle e pentole, hanno fatto sentire la loro voce di fronte una base MILITARE della marina statunitense. Noi ci chiediamo quale sarebbe la loro colpa. Aver manifestato forse in modo giocoso il proprio dissenso di fronte ad un’installazione che genererà morte e distruzione? Chi è dunque il violento? I fatti contestati ai partecipanti al presidio notturno dello scorso otto settembre sarebbero radunata sediziosa, manifestazione non autorizzata ed il presunto danneggiamento delle strutture della base.
Noi membri dei comitati siciliani contro il Muos rivendichiamo la legittimità di quell’azione che esprime semplicemente la volontà della popolazione siciliana di non morire per l’inquinamento elettromagnetico causato dal Muos e di non vivere con la pistola puntata alla tempia di una mega installazione militare che fa diventare la nostra terra obiettivo primario in un eventuale futuro conflitto nucleare globale. Noi esprimiamo solidarietà e siamo al fianco dei denunciati i quali subiscono, in nome di tutto il movimento, la repressione e la falsa legalità e falsa giustizia di uno stato che criminalizza, con numerosi capi di imputazione, dei cittadini che si oppongono pacificamente al Muos e non attiva nessun procedimento giudiziario contro gli omicidi da inquinamento elettromagnetico di cui già adesso la base U.S.A. Nrtf (installata dal ’91) è responsabile e che aumenteranno a dismisura dopo l’installazione del Muos.
Queste denunce non sono altro che una intimidazione nei confronti del movimento tutto, ma abbiamo una brutta notizia per chi ci vorrebbe vedere rassegnati alla costruzione del MUOS: NOI NON CI FAREMO INTIMORIRE! Anzi, rispediamo le accuse al destinatario e invitiamo tutti i cittadini siciliani ed italiani ed i sinceri pacifisti, ovunque si trovino, a sostenere la mobilitazione NO MUOS partecipando alla settimana per la smilitarizzazione della sicilia nei giorni che vanno dal 29 al 6 Ottobre e invitiamo tutti alla grande manifestazione che si svolgerà giorno 6 Ottobre a Niscemi. Saremo ancora di più, più giocosi, più colorati, più rumorosi. Insomma, più sediziosi!
Coordinamento Regionale dei Comitati No Muos
Da quanto potuto capire noi denunciati saremmo 17. Per tutti noi i reati contestati sono quelli previsti da: Art. 18 TULPS – Art. 635 n. 3 cp in relazione al n. 7 dell’art. 625 cp e art. 110 c.p. – Art. 655 cp (Riunione in luogo pubblico senza preavviso all’Autorità di P.S. – Danneggiamento in concorso su cose destinate alla Difesa – Radunata sediziosa).