Ore 21.30, Frascati, Piazza San Pietro scatta l’ora x. La piazza gremita di gente in occasione della serata conclusiva della settimana della Scienza, si ferma, incredula, su ciò che sta per succedere.

Al suono di un fischio, 50 persone si sdraiano a terra per simulare coloro che in tanti paesi del sud del mondo muoiono di fame.

Gli attivisti di Castelli Romani per Action Aid hanno dato così avvio al loro primo evento di sensibilizzazione organizzando un flash mob sulla campagna contro i biocarburanti lanciata da Action Aid.

Action Aid (www.actionaid.it) è un’organizzazione internazionale impegnata nella lotta alle cause della povertà e dell’esclusione sociale. Da oltre 30 anni lavora a fianco delle comunità del Sud del mondo con l’obiettivo di garantire loro migliori condizioni di vita.

Action Aid ha lanciato una campagna contro i biocarburanti di prima generazione. In tante comunità locali del Sud del Mondo (Africa, Asia, America Latina)  la rincorsa ai biocarburanti ha avuto forti ripercussioni sull’accesso alla terra, all’acqua , al reddito conseguito.
Per coltivare qualunque pianta utilizzata per la produzione di biocarburante è necessario disporre di terreni coltivabili e quindi sottrarre superficie ad altre colture destinate all’alimentazione umana.

Action Aid rivendica i diritti delle comunità del Sud del Mondo chiedendo di fermare l’utilizzo dei biocarburanti di prima generazione alla luce dei rischi che essi producono  per  il diritto al cibo e l’accesso alla terra.

50 persone hanno dato così voce a chi non ha voce, hanno rivendicato i diritti di coloro che quotidianamente non sono in grado di farlo, hanno sensibilizzato l’opinione pubblica ad affrontare in modo rilevante e quantificabile il problema della povertà e dell’esclusione sociale.

Al grido “fermiamo i biocarburanti!” tutti si sono rialzati verso la conquista dei propri diritti come quello ad un’adeguata alimentazione. Solo fermando questa strage, le comunità locali del Sud del Mondo potranno rialzarsi e coltivare liberamente la propria terra.