Prosegue la mobilitazione contro la scelta di incrementare in Italia l’uso del carbone per la produzione di energia elettrica tramite la riconversione e la costruzione di grandi centrali.
Iniziative in Calabria, contro l’ipotesi di un nuovo impianto a Saline Joniche – che in Italia sarebbe una grande centrale a carbone costruita ex-novo – e in Liguria, con le città di Vado Ligure, dove è stato autorizzato l’ampliamento della vecchia centrale, e La Spezia. Un tema su cui il movimento anti-carbone ha più volte chiamato in causa politica e istituzioni perché facciano valere il proprio ruolo in favore della tutela della salute, dell’ambiente e dell’economia.
La combustione del carbone in centrali elettriche rappresenta la più grande fonte “umana” di produzione di gas serra.
Oggi in Calabria, infatti, il Consiglio Regionale, si pronuncerà sulla decisione di impugnare il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 15 giugno 2012 che dà parere favorevole alla Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) per la costruzione di una nuova centrale a carbone da 1300 MW a Saline Joniche (Rc), nonostante in premessa vengano elencate numerose e gravi inadempienze. A tale proposito proprio nei giorni scorsi le associazioni ambientaliste Greenpeace, Legambiente, LIPU e WWF, hanno inviato una lettera congiunta al Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, all’Assessore all’Ambiente, Francesco Pugliano e ai Consiglieri Regionali per chiedere con forza l’impugnazione del provvedimento col quale viene decretata la compatibilità ambientale e il beneplacito al proseguimento dell’iter autorizzativo della centrale a carbone di Saline Joniche.
Nel frattempo in Liguria stasera a La Spezia, dalle 21 a mezzanotte, il Comitato Spezia Via dal Carbone (SVDC) ha organizzato nella zona antistante la centrale a carbone Enel “un contro-evento”, intitolato “Autodafè” (traendo ispirazione dal saggio di Eugenio Montale sulla mercificazione della cultura) con poeti, scrittori, pittori e musicisti per protestare contro il premio “Eco-Poesia” organizzato dall’Enel all’interno dell’impianto di La Spezia. Sempre in Liguria, il comitato Fermiamo il carbone di Savona e le associazioni nazionali Arci, Greenpeace, Legambiente e WWF, hanno presentato un ricorso straordinario al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, contro la costruzione di un nuovo gruppo a carbone di 460 MW a Vado Ligure (Sv) nei pressi del centro abitato dove sorge la vecchia e inquinante centrale.
In Veneto dopo la sentenza del Consiglio di Stato continua la mobilitazione contro la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle (Rv), nel parco del Delta del Po, per 1980 MW in provincia di Rovigo.
Le molte iniziative in atto in Italia sono la migliore prova di come i cittadini di tutte le regioni, le associazioni ambientaliste e la società civile abbiano ben chiaro che il carbone è una scelta assolutamente sbagliata e anacronistica, che danneggia la salute, il clima del pianeta e la stessa economia. Negli Stati Uniti è già programmata la chiusura di 100 centrali a carbone, grazie alla mobilitazione di cittadini e scienziati: l’Italia deve guardare al futuro, non al passato.
Comitato Nazionale “FermiamoilCarbone”
I promotori: Alternativa, AltraMente scuola per tutti, AltroVe, Arci, Auser, A Sud, Cepes, Circolo AmbienteScienze, Comitato Energiafelice, Comitato SI’ alle Rinnovabili NO al nucleare, Coordinamento Veneto contro il carbone, Ecologisti Democratici, Fare Verde, Federazione nazionale Pro Natura, Federconsumatori, Forum Ambientalista, Greenpeace, ISDE-Medici per l’Ambiente, Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, Lega Pesca, Lipu, Movimento difesa del cittadino, Movimento Ecologista, OtherEarth, Rete della Conoscenza (Uds-Link), RIGAS, Slow Food Italia, SOS Rinnovabili, Terra! Onlus, Vas, WWF, Ya Basta.