Pubblicato dal BIJ “Financial Lobby: Inside the City’s best-connected lobby group”, di Melanie Newman. Nel 2009 una relazione del gruppo di rappresentanti industriali presieduti dall’allora cancelliere Alistair Darling e dall’ex presidente di Citigroup, Sir Winfried Bischoff, suggeriva la costituzione di un nuovo ente indipendente per “promuovere l’industria sul mercato interno e all’estero”. La relazione suggeriva inoltre al gruppo di costruire un “collegamento formale” con un forum, guidato dal governo, che si sarebbe concentrato su questioni strategiche connesse con il settore finanziario. Ma il risultato fu la formazione di un’unica organizzazione: TheCityUK. Condotta dal settore della finanza piuttosto che dal governo, esercita pressioni su politiche fiscali e commerciali e su regolamentazioni. Abbondandemente finanziato dalla City of London Corporation, il suo Comitato per la promozione all’estero è il gruppo consulente di settore per la UK Trade & Industry (UKTI) [agenzia governativa di sostegno alle imprese], che gli ha formalmente affidato il compito di promuovere il settore all’estero.

“Coinvolgimento nella fase legislativa”, ecco come l’organismo TheCityGroup descrive il proprio ruolo chiave, promettendo ai propri membri accesso alla fase legislativa in cambio di quote extra. Ai “membri sponsor” viene garantito un posto nel consiglio consultivo e la “possibilità di incontrarsi ad alto livello con chi influenza e prende decisioni in ambito sia interno che estero”.

**Influenza sulla regolamentazione finanziaria**

Del comitato consultivo e di vari altri comitati e gruppi di lavoro fanno parte cinque membri della Camera dei Lord, regolamentatori e amministratori pubblici, oltre a rappresentanti di istituti finanziari privati di importanza chiave. Tra questi, rappresentanti del *Financial Services Authority* (FSA), che regolamenta il settore, e personale appartenente al Tesoro e al Department of Business, Innovation and Skills.[Organismo governativo responsabile del servizio educativo]. Quattro funzionari pubblici, tra i quali Jonathan Taylor, direttore generale dei servizi finanziari del Tesoro, e un membro del FSA sono indicati come soci osservatori dell’International Regulatory Strategy Group (IRSG) della TheCityUK nel sito web dell’organizzazione. Nonostante il nome, il gruppo esercita pressioni non solo su regolamentazioni internazionali ma anche sul fronte interno.

Taylor è un ex direttore generale della London Investment Banking Association, ed ex funzionario di UBS. Altri due dirigenti del Tesoro erano nel consiglio del gruppo fino a poco tempo fa: Michael Ellam, attualmente presidente del comitato di regolamentazione dei servizi finanziari dell’UE, e Tom Scholar, segretario generale del Tesoro. Questo coinvolgimento ad alto livello ha un certo impatto. Al meeting della TheCityUK, a ottobre, il sottosegretario al Tesoro Mark Hoban ha apertamente riconosciuto “L’importante ruolo del gruppo nelle politiche di regolamentazione…”

**Finanziamento ai partiti e politiche**

Sempre dall’inchiesta del BIJ è emerso che oltre la metà dei finanziamenti del partito conservatore proviene dal settore finanziario, al ritmo di un milione di sterline al mese. Non sorprende, allora, la dura opposizione di Cameron alla Tobin Tax, detta anche [Robin Hood Tax](http://robinhoodtax.org.uk/), o tassa sulle transazioni finanziarie [FTT]( http://en.wikipedia.org/wiki/Financial_transaction_tax) appena approvata dal Parlamento europeo per i paesi dell’eurozona.

“Questa tassa sul settore finanziario è in grado di procurare globalmente centinaia di miliardi all’anno. Potrebbe dare una spinta vitale al servizio sanitario nazionale, alle scuole, e alla lotta alla povertà infantile nel Regno Unito, oltre a dare la possibilità di affrontare povertà e cambiamento climatico in tutto il mondo”. **E invece** “I dipartimenti del governo hanno tagliato le spese di 6,7 miliardi in più di quanto preventivato a marzo, secondo i dati ufficiali del Tesoro…*I tagli maggiori si sono avuti nel servizio sanitario nazionale*, con un bilancio inferiore al previsto di 1,7 miliardi [BBC News]( http://www.bbc.co.uk/news/business-18744757). Servizi essenziali stanno chiudendo, i cittadini vengono abbandonati a se stessi (la cosiddetta Big society): fa tutto parte di una ideologia che cerca di contrarre lo Stato e aumentare i profitti per una minoranza di giorno in giorno più ristretta.

**Comportamento scorretto delle banche**

“Dalla fissazione dei tassi ai bonus eccezionali e ai PPI (assicurazioni su mutui e prestiti), sembra che il “comportamento scorretto” sia endemico nel settore bancario, riferisce Jill Treanor per [The Observer](http://www.guardian.co.uk/business/2012/jul/08/banking-scandals-barclays). Una multa record di 290 milioni di sterline comminata alla Barclays per aver tentato di manipolare il prezzo di un tasso cruciale conosciuto come Libor, il tasso interbancario londinese, e del suo equivalente europeo l’Euribor, ha fatto sorgere il dubbio che l’intero mercato sia stato truccato sin dal 2005…Quando gli organismi di regolamentazione, il Financial Services Authority in GB [vedi connessioni con TheCityUK come detto prima], e negli USA la Commissione di vigilanza sugli scambi di future e opzioni (Commodity Futures Trading Commission), insieme alla magistratura, hanno reso noto i risultati delle loro inchieste, hanno messo ben in chiaro che la Barclays era solo una delle banche sotto inchiesta. Ben 20 altri istituti stanno collaborando con le autorità”.

**Ma pagano le tasse? E altri scandali**

Per un’eternità, il settore finanziario ha goduto di scappatoie e accordi fiscali speciali. La Royal Bank of Scotland e le sue sussidiarie hanno omesso di esaminare le transazioni dei loro clienti. In una barzelletta che gira in rete, un bambino chiede al padre: “Papà, i corrotti vanno all’inferno? – No tesoro, vanno in un Paradiso fiscale”.

Al gruppo farmaceutico GlaxoSmithKline è stata appena inflitta una sanzione di 3 miliardi di dollari per frode sanitaria nella commercializzazione dei propri farmaci negli Stati Uniti. La BP, dopo aver accettato di pagare 5 miliardi di sterline di risarcimento ad alcune delle vittime della peggior fuoriuscita di petrolio nella storia, sta ancora cercando di fronteggiare un buon numero di altre azioni legali.

Big Money, Big Business e Big Society: lavorano di concerto, disumanizzanti, ma alla fine potrebbero crollare sotto il proprio “successo”.
Questo non è un sistema al quale basta una leggera scossa, ci vuole un profondo cambiamento di valori, cominciando dal riportare l’essere umano al centro dei valori al posto del danaro.

Traduzione di Giuseppina Vecchia