Pietro Rosenwirth, ambasciatore del superamento delle barriere e della promozione della
non discriminazione, è giunto a Marsiglia, terza tappa del viaggio dopo Genova e Montecarlo. A
Marsiglia è stato ricevuto stamane dal Console Generale Paolo De Nicolo che per l’occasione ha
organizzato alla presenza della stampa un incontro con i rappresentanti di Provincia e Comune, e
con le principali organizzazioni che operano in materia di disabilità, disagio ed emarginazione.
Presenti all’incontro per la Provincia di Marsiglia i dirigenti delle aree solidarietà portatori
di handicap Jehan Noel Filatriau, Eric Bertrand e Patricia Conte, per il Comune l’Assessore alla
disabilità Patrick Padovani, e l’Assessore all’integrazione sociale Michel Bourgat, con i quali
Rosenwirth si è confrontato a lungo sugli ostacoli fisici e mentali che impediscono ai disabili di
divenire diversamente abili, e quindi una risorsa per la società. Al ricevimento hanno preso parte
numerose associazioni e organizzazioni, tra cui Armand Benichou, Presidente dell’associazione
Handitoit, che si occupa dell’integrazione dei disabili e dell’abbattimento delle barriere, Martine
Vernhes, Presidente dell’associazione Cani guida di Marsiglia, Jean Pierre Guerin e Lugdivine
Guerin, dell’associazione Visucom, Linda Amroun, in rappresentanza del dipartimento regionale
dell’associazione paraplegici, Auguste De Luca, delegato dell’Associazione francese contro
le miopatie, Gerard Corbelli, direttore medico sociale, Bernard Sube, Presidente di 120 realtà
associative presenti sul territorio.
Al termine dell’incontro i rappresentanti delle amministrazioni pubbliche hanno apportato
la propria firma sulla copia della Convenzione ONU sui diritti dei disabili che Pietro Rosenwirth
porterà con sé per tutta la durata del viaggio. Una copia delle Convenzioni sottoscritte sarà
consegnata al Comune di Trieste, ente patrocinante.
Rosenwirth, 43 anni, fondatore dell’Associazione umanista “Viaggiare per un sogno: oltre le
barriere” – Onlus, è affetto da grave disabilità motoria degenerativa. Da anni è impegnato nella lotta
alla discriminazione tra “normo-considerati” e handicappati, definizioni che lo stesso Rosenwirth
preferisce utilizzare poiché “con gli ausili adatti anche un handicappato può essere diversamente
abile e fare cose ‘straordinarie’, e non solo sopravvivere, sentendosi un peso per la società. Il
mio gesto è una metafora del superamento degli ostacoli e dei limiti logistici, culturali, sociali, e
soprattutto mentali, che le persone con handicap possono incontrare, nonostante in Europa siano
stati abbattuti molti muri e confini”.