Il comunicato continua:
“Per quanto riguarda gli sgomberi di Puerta del Sol, a Madrid, vogliamo dichiarare:
1.-Che siamo stati testimoni diretti dell’evacuazione della piazza, e che immagini, video, trasmissioni in streaming realizzate dal Centro de Medios del 15M, oltre alle numerose testimonianze raccolte, mostrano chiaramente come non sia intervenuta alcuna alterazione dell’ordine pubblico a giustificazione dell’intervento della polizia. Inoltre, vari testimoni segnalano che agenti hanno aggredito anche persone che stavano obbedendo all’ordine di rialzarsi immediatamente.
2.-Che rispetto allo sproporzionato spiegamento di polizia, ribadiamo in modo chiaro come gli agenti hanno trasgredito in modo cosciente e premeditato alla normativa vigente per quanto riguarda la loro identificazione. Le unità di polizia intervenute nell’evacuazione della Puerta del Sol avevano la targhetta di identificazione coperta dal giubbotto antiproiettili, rendendosi così non identificabili da parte dei numerosi feriti provocati durante la notte.
Inoltre, nel corso della manifestazione le unità di polizia portavano, nel migliore dei casi, targhette minuscole e illegibili. Ci preoccupa notevolmente l’impunità con la quale agiscono gli appartenenti alle forze di polizia, come abbiamo denunciato al Ministero degli Interni, dal quale esigiamo che venga istruito un procedimento di sanzione in relazione a queste pratiche assolutamente irregolari.
Questa commissione considera che la mancata identificazione non solo presuppone una grave infrazione nell’esercizio delle loro funzioni da parte dei suddetti funzionari, ma anche, cosa ancor più importante, impedisce la possibilità di perseguire, imputare e sanzionare, a parità degli altri cittadini, reati e violazioni della legge che possano essere stati commessi in relazione alle proprie attività, rimanendo così non puniti e mettendo in posizione di assoluta impotenza le vittime delle stesse.
3.-Che si sono attuati arresti arbitrari e indiscriminati. Ci risulta che tra le persone arrestate c’erano anche alcuni che non avevano alcun collegamento con la manifestazione. Tra questi, almeno un fotografo e varie persone che si trovavano semplicemente a passare per le strade intorno a Puerta del Sol.
4.-Che questa commissione ha avuto conferma da vari testimoni di violenza da parte della polizia negli interventi effettuati nella mattinata, così come durante i vari arresti. La violenza della polizia è stata particolarmente eccessiva riguardo agli interventi nella Puerta del Sol: denunciamo la brutalità e la sproporzionalità degli stessi, oltre alla perdita di garanzie per quanto riguarda i diritti dei cittadini, che senza giustificazione alcuna sono stati infranti.
A questo riguardo, insistiamo nel ricordare come non sia avvenuto, per tutta la durata della mobilitazione, alcun tipo di incidente che possa giustificare l’adozione di tali misure, che hanno peraltro interessato, tra agressioni e arresti, circa il venti per cento delle persone presenti in Puerta del Sol.
5.-Che abbiamo inoltre conoscenza dei problemi riscontrati da molte persone nell’esercizio del loro diritto di riunione nelle piazze limitrofe a Sol nel corso della mattinata del 13 maggio. Agenti di polizia nazionale e municipale identificano i cittadini riuniti pacificamente, impedendo lo svolgersi regolare dei discorsi e delle attività previste e l’utilizzo di mezzi audiovisivi e, in complesso, restringendo arbitrariamente il loro diritto di riunione.
Nonostante tutto ciò, il movimento 15M mantiene tutte le attività
previste nella piazza per le giornate fino al 15 maggio, anniversario della sua prima apparizione… Invitiamo la cittadinanza a partecipare alle attività senza timore, esercitando i diritti fondamentali di riunione, libertà di espressione e partecipazione politica, senza lasciarsi intimidire dalle restrizioni imposte dalla Delegazione del Governo.
Una volta di più, i diritti si conquistano esercitandoli.
Perchè lo spazio pubblico è patrimonio della cittadinanza, un agorà di interscambio di idee su quello che ci riguarda per la costruzione collettiva di un futuro comune. Questa è una delle premesse sulle quali deve fondarsi uno stato che aspiri a considerarsi democratico”.
Traduzione dallo spagnolo di Giuseppina Vecchia