Secondo notizie riferite dal quotidiano israeliano ‘Haaretz’ i servizi di sicurezza (Shin Bet) hanno stilato una lista di 1200 persone etichettate come ‘attivisti pro-palestinesi’. Liste di nomi di ‘indesiderati’ sono state inviate a una ventina di compagnie aeree che – riferisce ‘Haaretz’ – sono state minacciate di sanzioni se non avessero cancellato dalla lista dei passeggeri le persone indicate.
La campagna “Benvenuti in Palestina” andrà avanti fino al 21 aprile, ad essa hanno aderito 25 organizzazioni di diversi paesi. “Non ha importanza se arriveranno 8 o 800 persone – ha detto Lubna Masarwa, una delle organizzatrici – è chiara invece l’esistenza di una lotta popolare che si sta facendo spazio e che ha ottenuto il sostegno internazionale di migliaia di attivisti. I palestinesi non sono soli nella loro battaglia”.
Fonti della polizia israeliana citate dall’agenzia di stampa palestinese ‘Maan’ riferiscono che all’aeroporto di Ben Gurion 45 persone sono state bloccate e in stato di fermo sono stati posti nove israeliani che li stavano attendendo.
Secondo gli organizzatori della campagna, ieri solo due attivisti sono riusciti ad arrivare in Cisgiordania attraverso l’aeroporto e finora sono una ventina gli attivisti stranieri riusciti a superare i cordoni di sicurezza israeliani per partecipare a una settimana di eventi culturali, artistici e sociali di vario tipo.
La campagna coincide con il primo anniversario della morte nella Striscia di Gaza di Vittorio Arrigoni, attivista e giornalista italiano ucciso nella notte tra il 14 e il 15 aprile 2001. In suo ricordo sono state celebrate diverse iniziative sia nei Territori palestinesi che in Italia.