“Si offre un’amnistia ai disboscatori, favorendo anche la possibilità di disastri ambientali nelle grandi città” ha denunciato il deputato dell’opposizione Ricardo Tripoli, riassumendo le principali contestazioni alla riforma.
La Camera ha accolto con 274 voti su un totale di 513 membri l’ultima versione del testo, già passato al Senato: si sono dissociati molti deputati della coalizione di maggioranza che hanno chiesto alla presidente Dilma Rousseff di porre il suo veto alla nuova legge a fronte di quella che considerano una dura sconfitta del governo per mano dei grandi proprietari terrieri e produttori agricoli rappresentati al Congresso dai ‘ruralistas’; questi ultimi sostengono la necessità di aumentare le aree destinate all’agricoltura per garantire la sicurezza alimentare dei brasiliani.
Per gli oppositori della riforma, il nuovo Codice avrà “impatti irreversibili sugli sforzi contro la deforestazione e il riscaldamento globale per cui si è impegnato il Brasile”, paese che si appresta ad ospitare Rio+20, il Vertice dell’Onu per lo sviluppo sostenibile in programma a Rio de Janeiro dal 20 al 22 giugno, ma resta il sesto paese al mondo per emissione di gas nocivi.
“Le conseguenze di una disastrosa approvazione, in tutta velocità, della riforma possono avere impatti negativi anche per l’immagine e la credibilità del Brasile” ha osservato in una nota l’organizzazione ambientalista internazionale Wwf.