Fonti europee riportano la pretesa di Washington come azione nella presunta lotta al terrorismo d’oltreoceano.
Secondo Europa Press, la maggior parte degli europarlamentari ha accettato le garanzie aggiuntive di privacy per i passeggeri negoziate dalla UE, rifiutando la proposta della liberale olandese Sophie in’T Veld che aveva chiesto di porre un veto sull’accordo e che ritiene ingiusto che i viaggiatori comunitari siano obbligati a fornire dati privati al Dipartimento di Sicurezza Nazionale statunitense.
A suo parere, i risultati conseguibili sarebbero infatti irrisori rispetto all’intromissione nella privacy che suppone tale accordo, senza contare l’impegno economico che rappresenta per le autorità e le compagnie aeree.
L’accordo, che deve ancora essere ratificato dal Parlamento Europeo, include il trasferimento di dati sensibili del passeggero come nome, indirizzo, numero di telefono, dati della carta di credito e addirittura informazioni sul bagaglio e sulla scelta del menu, particolare,questo, considerato sensibile per identificare la religione di appartenenza del passeggero.
UE e Stati Uniti hanno un accordo provvisorio sul trasferimento di informazioni dall’11 Settembre 2001.
Tradotto da Eleonora Albini