L’organizzazione per i diritti umani ha sollecitato le autorita’ iraniane a rilasciare tutte le persone arrestate nelle ultime settimane, a meno che non siano incriminate per un effettivo reato penale e processate secondo gli standard internazionali.
Amnesty International si e’ detta preoccupata anche per le dichiarazioni rilasciate l’8 gennaio dal ministro dell’Intelligence Heydar Moslehi, secondo il quale numerosi ‘sabotatori del processo elettorale’ erano stati arrestati mentre ‘cercavano di portare a termine i complotti statunitensi contro la nona elezione parlamentare’.
Tra le persone arrestate nelle ultime settimane, figurano:
Esmail Jafari, sindacalista, giornalista e blogger, arrestato il 28 dicembre dello scorso anno a Bushehr per iniziare a scontare una condanna a otto mesi di carcere inflittagli nel marzo 2009 per ‘reati contro la sicurezza nazionale’;
Fatemeh Kheradmand, scrittrice; Ehsan Houshmandzadeh, sociologo curdo; Saeed Madani, sociologo, ex prigioniero di coscienza e attivista dell’Alleanza religiosa nazionale. I tre sono stati arrestati il 7 gennaio;
Mehdi Khazali, figlio dell’ayatollah Abolghasem Khazali, membro del Consiglio dei guardiani, scrittore e blogger, arrestato per la quarta volta il 9 gennaio e picchiato nel corso dell’arresto;
Mohammad Solimaninia, traduttore e gestore di un network professionale simile a Linkedin, arrestato il 10 gennaio a Karaj;
Parastou Dokouhaki, ricercatrice, giornalista, blogger e attivista per i diritti delle donne, arrestata il 15 gennaio;
Peyman Pakmehr, direttore del sito Tabriz News, arrestato il 17 gennaio a Tabriz. Dopo una settimana e’ stato rimesso in liberta’ provvisoria, ma dovra’ rispondere dell’accusa di ‘propaganda contro il sistema’;
Marzieh Rasouli, giornalista, arrestata il 17 gennaio per ‘reati contro la sicurezza nazionale’ e attualmente detenuta nella sezione 2A della famigerata prigione di Evin, a Teheran;
Sahamoddin Bourghani, giornalista, arrestato il 18 gennaio e detenuto a Evin;
Said Razavi Faghih, ex leader studentesco e giornalista, arrestato tra il 17 e il 18 gennaio all’aeroporto internazionale di Teheran appena atterrato da Parigi, detenuto a Evin;
Shahram Manouchehri, arrestato il 19 gennaio e detenuto in localita’ sconosciuta.