I marciatori sono una ventina di persone provenienti da tutta europa e stanno camminando da Nizza, dal 7 al 18 gennaio saranno a Roma per un Agora, diversi giorni di assemblee e incontri tematici, altri dettagli sul [sito](http://internationalnonviolentmarch.blogspot.com/)
Lo scopo principale di questa marcia è di rivendicare e diffondere i valori di una “democrazia reale” in Europa, nel mondo e dunque in ogni singolo paese. Essa denuncia la grave situazione cui ci hanno condotto i governi condizionati dalla grande finanza e promuove l’aggregazione politica democratica, apartitica e nonviolenta di tutte quelle persone vittime di tali ingiustizie, ossia la maggioranza della popolazione mondiale.
Tanti popoli diversi uniti in un unico popolo della democrazia reale!
Ecco il testo dell’Appello della Marcia
Disoccupazione, precariato, cassa integrazione, assoluta mancanza di sicurezza sociale, sfruttamento, emergenza abitativa, povertà, sono i riflessi della corruzione istituzionale, della disonestà, dell’ipocrisia, in una parola, dell’assenza, in coloro che governano, di un’etica che garantisca moralmente e materialmente la normale vita della società. Il problema è globale, internazionale. Certamente nei cosiddetti “paesi poveri” le emergenze sono più gravi, ma nei paesi ricchi non si possono sottovalutare. Ogni paese ha i suoi poveri e i suoi ricchi, i suoi governanti corrotti e i suoi governati impossibilitati a costruirsi una vita dignitosa. Chi gestisce i grandi patrimoni comuni della Terra, il famoso 1% dei ricchissimi, controlla tutto. I politici, che avrebbero dovuto rispondere alle necessità delle popolazioni, si sono invece collusi con le grandi finanziarie e con le industrie globalizzanti, sconvolgendo gli equilibri economici mondiali. Sulla base di questa consapevolezza, dopo le ribellioni nei paesi nord-africani, sono cominciate le proteste nei paesi occidentali, soprattutto europei. In Spagna, Grecia, Irlanda, Francia, Germania, Olanda, Portogallo, Polonia, Slovenia, ecc., centinaia di migliaia di persone comuni, che non si riconoscono sotto le vecchie etichette politiche hanno cominciato a protestare contro i propri governi, in maniera non violenta. Tra le numerose iniziative di questi nuovi eroi senza bandiera che lottano per una vera democrazia, quali le assemblee di piazza, i presidi, i flash mob, una in particolare mira a unificare tutte le proteste, a collegare i diversi popoli e gruppi in un unico popolo della democrazia reale: la “Marcia”. Marciare per chilometri e chilometri è diventato, per i disoccupati, i precari, i senza reddito, i senza casa, i pensionati e quanti sono insoddisfatti di politiche barbare, un modo indispensabile per manifestare la propria indignazione, per mettere in risalto le contraddizioni di questo sistema politico che toglie sempre più a chi non ha e favorisce sempre più a chi già ha. E’ un grande senso di responsabilità e di solidarietà reciproca che li muove, non l’indignazione verso il presente instabile e un futuro inesistente; è la riscoperta del dovere civico di non restarsene con le mani in mano, di uscire dal torpore e dall’inerzia in cui ogni giorno si è costretti a vivere a causa di una minoranza egoista. Questo gli Indignati lo hanno compreso.
Chiediamo la partecipazione alla marcia, senza bandiere e simboli di appartenenza politica, di tutti i senza lavoro, precari, disoccupati, pensionati, studenti e di chiunque si sia stancato di questo sistema e ha volontà di cambiarlo in modo nioviolento e democratico.