Riuniti a Porto Alegre, luogo di nascita del Forum sociale mondiale (Fsm), migliaia di attivisti da tutto il pianeta, uniti ad esponenti dei nuovi movimenti di protesta sorti a diverse latitudini, hanno chiesto concretezza e azioni decise contro la crisi in vista di Rio+20, lanciando l’evento alternativo che si terrà negli stessi giorni nella metropoli carioca, il Vertice dei popoli.
Hanno ribadito che la proposta centrale del IV Vertice per lo sviluppo sostenibile della storia dal 1972, ovvero promuovere una “economia verde”, “è insufficiente, perché se non poniamo al centro dell’agenda il tema delle disuguaglianze non risolveremo nulla” nelle parole del sociologo venezuelano Edgardo Lander.
“Se il sistema attuale non è capace di ridistribuire la ricchezza e affrontare la disuguaglianza, lo dovremo fare noi” ha detto nel suo intervento Sam Halvorsen, esponente del movimento ‘Occupy London’. “Le elites politiche ed economiche sono l’1% che domina il mondo, noi l’1% che vuole cambiarlo? Dov’è il 98%?” ha osservato Chico Whitaker, tra i fondatori del Fsm. “Molte persone sono contente perché vengono offerti loro sempre più beni di consumo, ma parecchi sono anche preoccupati e insoddisfatti: la sfida del Fsm – ha concluso – è parlare con questi ultimi”.
A Porto Alegre si è recata anche la presidente brasiliana Dilma Rousseff, che per la prima volta ha incontrato collettivamente anche esponenti dei movimenti sociali, riferiscono fonti locali della MISNA. A questi, Rousseff ha risposto che il Brasile “è già vaccinato contro il neoliberismo” e avanza verso una progressiva riduzione delle disuguaglianze, ma per poter distribuire il reddito “deve crescere ancora di più”.