Vogliamo ricordare i diritti violati di un popolo troppo spesso dimenticato: i sahrawi. Si è appena concluso, dopo 38 giorni, nella prigione marocchina di Salé uno sciopero della fame di 21 dei 23 detenuti sahrawi, arrestati a seguito del loro coinvolgimento nella costruzione del “Campo della dignità” nell’ottobre-novembre 2010 a Gdeim Izik, nei pressi di El Aiun, la capitale del Sahara Occidentale occupato dal Marocco. Si è trattato della prima espressione della “primavera araba”, dove i cittadini sahrawi hanno creato uno spazio di libertà per affermare il diritto ad avere un futuro. L’esperienza è stata soffocata brutalmente dall’intervento dell’esercito marocchino.
I detenuti sahrawi di Salé chiedono di essere liberati o un giusto processo. Ma in totale sono oltre ottanta i prigionieri politici detenuti nelle carceri marocchine. Dobbiamo chiedere la loro immediata liberazione e far sentire loro il nostro sostegno e la nostra solidarietà (visitate il blog dell’ANSPS: http://blog.libero.it/sahrawiliberi/ ). Dobbiamo esigere la fine delle continue violazioni dei diritti umani dei sahrawi che vivono sotto occupazione marocchina. E’ una situazione che dura da troppo tempo, e nei Territori occupati malgrado la nuova Costituzione in Marocco, che pure afferma il principio dei diritti umani, e le recenti elezioni, non è cambiato nulla.
All’origine di tutto ciò è la violazione di un diritto fondamentale, quello all’autodeterminazione, non a caso affermato dal comune art. 1 dei due Patti internazionali del 1966 che hanno affermato da una parte i diritti civili e politici, e dall’altra i diritti economici, sociali e culturali. Il popolo sahrawi è in attesa da troppo tempo, da quando nel 1975, proprio di questi giorni, la sua libertà venne soffocata sotto i bombardamenti dell’aviazione marocchina. Il sogno di libertà e dignità non è però svanito, come dimostra la resistenza quotidiana all’occupazione straniera. Non dimentichiamola, resistiamo anche noi all’indifferenza.
Fonte: comunicato stampa ANSPS – Associazione Nazionale di Solidarietà con il Popolo Sahrawi