Nella risoluzione si chiede inoltre la liberazione di tutti i prigionieri politici e l’annullamento dei risultati elettorali per cui si sospettano brogli e irregolarità. Si chiedono le dimissioni del capo della commissione elettorale, Vladimir Churov, indagini e verifiche su tutti i presunti brogli e la punizione per i colpevoli.
In quanto alla convocazione di nuove elezioni, si chiede che tutti i partiti all’opposizione possano presentarsi con i loro candidati e si insiste sulla modifica della legge elettorale.

Lo scorso sabato, decine di migliaia di oppositori russi si sono riuniti nella capitale per contestare i risultati elettorali considerati fraudolenti.

Come riporta l’agenzia DPA, molti dei manifestanti, appartenenti a varie fasce di età e classi sociali, avevano nastri e fiori bianchi divenuti simbolo della protesta.

Nei loro cartelli chiedevano le dimissioni del capo di governo Vladimir Putin e la liberazione di tutti i prigionieri politici come l’ex magnate petrolifero Mijail Jodorkovsky.
Si sono viste anche le bandiere arancioni di Solidarnost, movimento politico russo di ideologia liberale opposto al governo.
Più di 35.000 persone si sono unite alla protesta grazie ai social network, mentre in molti sono rimasti a casa per timore di rappresaglie.

Un elicottero della polizia sorvolava la piazza colma di gente, mentre lo spiegamento delle forze dell’ordine è stato di ben 52.0000 agenti.

Leader dell’opposizione come il blogger Alerei Navalni e il politico Ilya Yashin non hanno potuto partecipare alla protesta perché stanno scontando 15 giorni di arresto per presunta resistenza alla polizia durante una manifestazione non autorizzata.
Secondo l’agenzia di stampa Itar-Tass, l’inizio della protesta è stato ritardato per l’enorme affluenza di partecipanti.
L’organizzazione ha accusato la polizia di tentare di boicottare la manifestazione anche perché ai lati della piazza c’erano solamente due ingressi autorizzati da dove dovevano entrare tutti i partecipanti.
Sabato stesso c’è stata un’altra manifestazione di simpatizzanti a sostegno del partito vincitore Russia Unita.

Tradotto da Eleonora Albini