Dato che la maggior parte dei media tradizionali, inclusi i canali televisivi, sono controllati dal Cremlino, il vero dibattito politico è possibile solamente sulla rete. Tuttavia, gli attacchi cibernetici coordinati e gli arresti di bloggers e giornalisti hanno chiaramente ostacolato anche il dibattito on line.
Questi incidenti non hanno consentito una discussione aperta sul futuro politico della nazione e lasciano presagire il peggio per le elezioni presidenziali che si terranno a Marzo.
Ondata di attacchi cibernetici
I siti internet critici nei confronti del governo sono stati paralizzati prima e durante le elezioni da una serie di attacchi DDoS [1] con lo scopo di mettere a tacere i dissidenti.
LiveJournal, una piattaforma che ospita vari blog anti governativi è stata resa inaccessibile per 3 giorni a partire dal 1 Dicembre. Aveva già subito un attacco DDoS il 28 di Novembre.
Tra gli obiettivi di questi attacchi anche i seguenti siti:
Radio Echo of Moscow, echo.msk.ru
Il quotidiano indipendente Kommersant, kommersant.ru
Il sito della ONG Golos, organizzazione che monitorizza il corretto funzionamento elettorale, Golos.org
Il sito di informazione generica Gazeta.ru
KartaNarusheniy.ru, mappa interattiva ideata da Golos per denunciare casi di brogli elettorali
Il sito di Lenizdat che tratta di politica a San Pietroburgo, lenizdat.ru
I siti dell’opposizione Slon.ru e NewTimes.ru (gli unici che linkavano alla mappa di Golos dopo che Gazeta.ru aveva sospeso il link) e Ridus.org
Dosh, una rivista indipendente che copre l’area del Caucaso, doshdu.ru
Zaks, che si occupa di notizie politiche nel nordovest del paese, zaks.ru.
Alcuni degli attacchi nei confronti di questi siti erano iniziati qualche giorno prima delle elezioni, aprendo la strada agli attacchi massicci del 3 e 4 Dicembre; molti dei siti sono tornati accessibili ieri, quando la maggior parte dei seggi del centro del paese, dove vive il numero più alto di elettori, erano sul punto di chiudere.
Prevedendo questo tipo di problema, alcuni media e gruppi d’opposizione avevano trasferito i loro contenuti sui social networks e avevano invitato i lettori a seguirli su Twitter o Facebook nel caso che il loro sito non fosse stato più consultabile.
Per ulteriori informazioni su questi attacchi cibernetici, leggere l’articolo di Alexey Sidorenko per Global Voices.
Impedimenti alla copertura mediatica sulle elezioni
A vari giornalisti è stato impedito di dare copertura mediatica sull’esito delle elezioni, vietandone l’accesso ai seggi elettorali. Secondo Aleksandr Gorshkov, editore del sito d’informazione indipendente Fontanka.ru, “nella maggior parte dei casi questo avviene perchè gli operatori portano con sé la macchina fotografica e, attraverso le immagini, potrebbero diffondere dati personali degli elettori”.
Sebbene illegale, questo è il motivo che ha impedito al corrispondente di Fontanka.ru di accedere ad un seggio elettorale nella regione di Primorye, estremità orientale della Russia. Un reporter della Rosbalt, agenzia di informazione, è stato espulso dal suo seggio elettorale per aver fotografato l’urna. A Vitaly Kamyshev, corrispondente di Radio Svoboda (l’emittente in lingua russa di Radio Free Europe/Radio Liberty), è stato proibito l’accesso al seggio della Commissione Elettorale Centrale; l’operatore si è visto inoltre strappare la tessera giornalistica. I corrispondenti della BBC e dalla American Press Agency sono stati fermati presso un seggio di Mosca e trattenuti per oltre un’ora.
Fermi di giornalisti e bloggers
Un numero di giornalisti e blogger vicini all’ opposizione sono stati fermati e brevemente trattenuti durante gli ultimi giorni precedenti le elezioni.
Il 2 Dicembre, il capo redattore del sito indipendente di informazione Besttoday.ru, Alexey Sochnev, è stato arrestato dalla polizia che, senza mostrare alcun mondato, ha fatto irruzione nel suo appartamento di Mosca, buttando giù la porta. Successivamente, l’uomo è stato accusato secondo l’art. 282 del codice penale, di aver partecipato alle attività di un’organizzazione estremista.
Sochnev è vittima del filone di arresti condotti nei confronti dei membri del comitato di Eduard Liminov, leader del partito nazionale bolscevico, proibito dal governo. Ma il direttore di Besttoday.ru Marina Litvinovich ha riferito che la polizia si sarebbe recata anche presso il domicilio dello sviluppatore del sito per perquisizioni.
La nota blogger Maria Pileva è stata arrestata il 3 Dicembre durante una manifestazione proibita a Vladikavkaz, capitale della Ossezia del Nord. Rilasciata la sera stessa, è apparsa in tribunale il giorno seguente, quando il capo d’ accusa che le era stato imputato per atti vandalici è finalmente stato ritirato.
A Ulyanovsk, il blogger Oleg Sofiyn ha ricevuto minacce di morte; in una telefonata anonima veniva avvertito, per così dire, che se avesse continuato a criticare il rappresentante di governo della regione, Svetlana Openysheva, sarebbe finito con la testa fracassata.
Lilia Shibanova, a capo della ONG Golos, è stata fermata la notte del 2 Dicembre al suo arrivo all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca e trattenuta per 12 ore. Il suo computer è stato sequestrato dopo essere stato attentamente esaminato perchè “avrebbe potuto contenere materiale pericoloso per la sicurezza nazionale”. Il giorno prima, Golos aveva ricevuto una multa di 30.000 rubli (720 Euro) per aver contravvenuto alla legge che proibisce di pubblicare i risultati dei sondaggi elettorali durante i cinque giorni precedenti le elezioni. Lo stesso giorno, l’organizzazione era stata oggetto di un reportage unilaterale da parte della NTV (un’emittente televisiva di proprietà del gigante petrolifero Gazprom) nel quale veniva accusata di essere un avamposto dell’intelligence occidentale.
La maggior parte dei media tradizionali, televisioni incluse, non ha diffuso informazioni su questi incidenti; al contrario, ampia copertura è stata accordata al partito di Vladimir Putin, Russia Unita, che ha vinto le elezioni.
[1] Note
[1] Un attacco DDoS (Distributed Denial of Services) è un’azione che prevede un simultaneo overflood da parte di alcuni sistemi su un singolo sito con richiesta di accessi, causandone il blocco e lo shut down, negando così l’accesso a utenti legittimi.
Tradotto da Eleonora Albini