Il portale pensato dalla Cia dovrebbe diventare una sorta di social network dove, tramite il processo di fidelizzazione tra gli utenti stessi, si potrà innescare un meccanismo virtuoso che dovrebbe attivare una grande quantità di scambi giornalieri.

Come ha spiegato la Cia, il disagio che sta attraversando il Paese ha stimolato dirigenti e tecnici della Confederazione italiana agricoltori della provincia di Pisa, che hanno lavorato per la realizzazione di un portale sul web dove sarà possibile barattare prodotti della terra con servizi o con altre produzioni merceologiche: 10 caciotte di pecore di prima qualità in cambio di un pigiama di puro cotone, 80 litri di vino rosso Doc di Toscana per un decespugliatore, olio extravergine d’oliva per un soggiorno di tre giorni in una Beauty Farm.

“Le scorte di alimenti invenduti nelle aziende agricole sono ingenti – spiega la Cia – si tratta di prodotti di grande qualità che non hanno trovato i giusti canali nel mercato, ma che hanno un valore e soprattutto farebbero la felicita’ di molti. Magari di quelle persone che, a loro volta, hanno eccedenze di altri beni che potrebbero servire alle famiglie degli agricoltori”.

Secondo la Cia questo meccanismo permetterà di mettere facilmente in connessione molti utenti e le loro reciproche esigenze. “Quante volte si ricevono, ad esempio, regali doppi o magari non si può partire per un viaggio già pagato, per l’imprevisto dell’ultimo momento. Si tratta di centinaia di casi ogni giorno, denaro che troppo spesso va in fumo, sprechi inaccettabili”.

La Confederazione italiana agricoltori ritiene che nella situazione attuale del Paese e a ridosso delle festività natalizie, il baratto agricolo può essere utile a razionalizzare le economie familiari e comportare tangibili benefici a molte persone. “Serve un pizzico di attenzione, pochissimo tempo e un minimo di dinamicità. Non è certo la soluzione di tutti i problemi, ma è una cosa utile”.

A.P.