Reporters sans frontières si rammarica di constatare che di quest’appello non è stato tenuto minimamente conto da parte delle forze dell’ordine. Nuovi arresti di giornalisti e intralci al lavoro hanno caratterizzato questo raid della polizia, aggravando il bilancio degli attacchi alla libertà d’informazione che abbiamo potuto rilevare fin dall’inizio del movimento.
Secondo l’Associated Press (AP), una decina di giornalisti sono stati arrestati durante la giornata del 15 novembre, tra i quali due membri dell’agenzia stessa, la redattrice Karen Matthews e il fotografo Seth Wenig, in stato di fermo per quattro ore, Matthew Lysiak, del quotidiano Daily News, è stato anch’esso fermato nei dintorni di Zuccotti Park. Julie Walker, giornalista indipendente e collaboratrice di AP, ha avuto lo stesso trattamento nonostante si fosse identificata immediatamente come professionista mediatica. Nel suo caso è stata imputata di “comportamento disordinato” (“disorderly conduct”). Doug Higginbotham, cameraman indipendente al servizio del canale TV New Zealand, è stato ammanettato e gli sono state sequestrate le credenziali di giornalista mentre cercava di filmare il ritorno dei manifestanti che erano stati sgomberati dal parco.
“I servizi sul movimento Occupy Wall Street sono di interesse pubblico primario che non deve subire nessuna restrizione. La libertà di espressione e di informazione garantite dal Primo Emendamento della Costituzione, pilastro della democrazia americana, sono state ridicolizzate dall’atteggiamento delle forze dell’ordine. Esigiamo che vengano ritirate tutte le accuse contro i giornalisti arrestati, sia che si tratti di professionisti dei media o di membri del movimento Occupy Wall Street, a New York come ovunque”, conclude Reporters sans frontières.