Obiettivo del progetto che si chiama Niso ed è promosso dalla Provincia di Roma e coordinato dal Gay Center è quello di combattere le discriminazioni verso gay, lesbiche e trans a cominciare dai banchi di scuola. Niso è anche un progetto europeo che va oltre i confini italiani e coinvolge duemila studenti in tutta Europa dall’Olanda al Belgio all’Estonia. Al Liceo Socrate si è tenuta la presentazione in una sala affollata da studenti e insegnanti. Per spiegare il ‘gioco’ politico gli stessi studenti hanno realizzato un video, questo il link:

[http://www.youtube.com/watch?v=kZpUE-a-Ntw](http://www.youtube.com/watch?v=kZpUE-a-Ntw)

In ogni scuola coinvolta – i licei sono: Socrate, Cannizzaro, Giordano Bruno e Aristotele – gli studenti si organizzeranno in due partiti politici con diverso orientamento sul modo di affrontare l’omofobia e svilupperanno materiali multimediali per diffondere le loro idee. Il tutto verrà poi sottoposto al voto del resto degli studenti della scuola. Una campagna politica in piena regola che sicuramente sensibilizzerà gli studenti su un tema di scottante attualità come l’omofobia.

Secondo i dati del Gay Center su un’indagine realizzata a livello nazionale sui giovani il 74 per cento degli intervistati racconta di aver subito almeno un episodio di bullismo e/o discriminazione e – di questi – il 36 per cento è avvenuto a scuola; il 45 per cento racconta di non aver fatto coming out a scuola (cioè dichiarato la propria omosessualità a compagni di classe e professori), soprattutto per paura di subire discriminazioni/violenze e per il timore di non essere “accettato” e “capito”.

Un’altra indagine sempre del Gay Center tuttora in corso – condotta in questo caso su un campione di studenti tra i 13 e i 20 anni, al 95 per cento eterosessuali e al 5 per cento omosessuali – cerca invece di misurare il grado di omofobia presente nella società e nella scuola. Anche in questo caso i primi risultati non lasciano ben sperare: per il 55 per cento del campione la società italiana è omofoba e solo il 9 per cento degli intervistati ritiene che le persone omosessuali trovino un contesto sociale gay-friendly. A scuola le cose non vanno meglio: il 48 per cento pensa che i gay siano visti negativamente o molto negativamente nelle scuole mentre solo per il 10 per cento degli intervistati c’è un clima positivo nei confronti degli studenti omosessuali.

“Dunque spazio alla campagna politica degli studenti romani, sperando che presto possa coinvolgere altre scuole in tutta Italia”, dice Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center. “Perché – aggiunge – parlare di omosessualità nelle scuole non deve essere un tabù e serve a combattere l’omofobia e l’intolleranza”.