Questa prevede infatti ingenti e ingiustificati tagli in particolare al settore riguardante i disabili e tutto il personale che vi lavora attorno, come gli insegnanti di sostegno, gli assistenti domiciliari e le case famiglie, spesse volte gli unici luoghi dove i disabili trovano accoglienza, calore e dove hanno la possibilità di vivere una vita degna. Quello che si è inscenato durante il flashmob è un generale massacro dei disabili, i quali privati della dignità e la possibilità di vivere una vita normale e assistita, non possono fare altro che “morire”. Dopo la caduta a terra dei disabili è poi comparso lo striscione che spiega la situazione: “Tagli sui soggetti improduttivi: il nuovo massacro dei disabili”.
Gli indignati hanno intenzione di continuare ad affiancare questa protesta, mettendo in moto altre iniziative, nonviolente e creative, volte alla sensibilizzazione e informazione sulla grave situazione dei disabili in Italia, ribellandosi a questa ennesima ingiustizia ai danni dei più deboli.
Oggi domenica 2 ottobre gli indignati parleranno di nonviolenza a p.za San Giovanni proponendo workshop, assemblee e musica. Si parlerà anche del 15 ottobre, e della grande assemblea pubblica che animerà quella giornata.