Sono stato tra i partecipanti di questa Marcia e sono e rimango tra i sostenitori dei suoi obiettivi di fondo.
Posso dire che sicuramente gli obiettivi di quella marcia non sono stati raggiunti; ancora si occupano territori, si tagliano le spese sociali ma non quelle militari, non si una granché la diplomazia per risolbvere i conflitti e gli arsenali nucleari non sono stati smantellati.
Posso anche dire che l’entusiasmo e la convergenza che la Marcia Mondiale ha suscitato nei suoi quattro mesi di cammino sono stati straordinari e le adesioni suscitate sono state anch’esse straordinarie.
Posso anche dire che qualcosa di bello e grande è accaduto dentro di noi. In qualcuno si è accesa la fiaccola della nonviolenza, dello spirito, del futuro; in altri, che già portavano nel cuore quella fiaccola, essa ha brillato più forte. Quella luce continua a brillare e ad illuminare un futuro che presto o tardi dovrà arrivare: un futuro di giustizia, di pace; un futuro in cui la parola “nonviolenza” verrà abolita in quanto inutile, perché la nonviolenza regolerà le relazioni umane.
Sono solo passati due anni e questo mondo necessita di quel messaggio sempre di più, necessita di quella fiaccola.
Anche oggi, nella Giornata Internazionale della Nonviolenza, in tantissimi luoghi del mondo si sono accese tante fiaccole: non solo per commemorare ma anche per denunciare il disastro umano delle guerre, delle relazioni umane degradate, dell’impoverimento progressivo del pianeta e dei suoi abitanti, impoverimento materiale, morale, spirituale.
Innalziamo queste fiaccole e facciamole vedere ben in alto: perché i potenti non hanno comprato il futuro, perché il futuro è nostro, è quello dei costruttori di pace e nonviolenza.
In questo 2 Ottobre W la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, W i nonviolenti di tutto il mondo!