Ciò potrà cominciare solo se ciascun marciatore di pace assumerà questa esigenza come impegno personale.
Il Movimento Nonviolento ha convocato questa Marcia nel cinquantesimo anniversario della prima, voluta ed organizzata da Aldo Capitini nel 1961, come risposta popolare alla folle corsa agli armamenti in un’Europa divisa fra Est ed Ovest. Nei cinquant’anni che ci separano da quella Marcia, pur con la conclusione della “guerra fredda”, le spese per gli armamenti sono incredibilmente lievitate a livelli astronomici, portando gli investimenti militari a diventare, di gran lunga, il primo spreco pubblico nel bilancio di uno Stato che, invece, sottrae continuamente risorse alle “spese di pace” (sanità, scuola, cultura, servizi sociali, ricerca, servizio civile, ecc.).
I governanti, da vent’anni, impegnano costantemente il nostro Paese in “guerre calde” in giro per il mondo, che uccidono in nome del popolo italiano. La nostra Costituzione repubblicana che “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” è ripetutamente, a sua volta, ripudiata!
Ci sono, oggi, ancora più ragioni di cinquant’anni fa per marciare in maniera consapevole e determinata affinché, percorrendo i 24 chilometri che da Perugia portano ad Assisi, il popolo della pace torni ad essere un soggetto autonomo ed indipendente per aiutare il Paese ad uscire dalla grave crisi sociale, politica, economica, morale nella quale è precipitato.
La Marcia della pace non è un rito, è un impegno. Non è una passeggiata, è un’azione politica. E’ un’azione nonviolenta. Questo era chiaro ad Aldo Capitini quando nel 1961 dalla Rocca di Assisi disse: “La pace è troppo importante perché possa essere lasciata nelle mani dei soli governanti”.
Dunque, mettiamoci in marcia per ripudiare le guerre di domani avviando da oggi la politica del disarmo. L’appuntamento è ai Giardini del Frontone di Perugia, alle ore 9 di domenica, o lungo il percorso fino alla Rocca di Assisi, dietro al grande striscione “Nonviolenza”.
Movimento Nonviolento