Duecento spagnoli in marcia sono giunti alla Porte de Gentilly per
raggiungere gli altri Indignati nella Città Universitaria, dove si è svolto un gioioso e conviviale
picpic. In seguito, un corteo di circa 600 persone si è messo in marcia verso la Bastiglia. Tra quanti
non hanno compiuto tutta la marcia, i passanti che si sono aggregati, e quelli che ci aspettavano ai
piedi dell’Opera, stimiamo che circa un migliaio di persone si sono mobilitati per prendere parte
all’avvenimento.

Nel corso delle nostre 5 ore di marcia abbiamo espresso la nostra gioia di essere insieme agli
Indignati di vari paesi e di essere sostenuti dai molti cittadini incrociati per strada e con i quali
stiamo costruendo una democrazia reale. Altri indignati ci aspettavano attivamente alla Bastiglia,
e ci hanno accolti calorosamente. D’altra parte, abbiamo dovuto confrontarci con l’”accoglienza”
sovradimensionata delle forze dell’ordine che, da maggio, sono in numero considerevole e
utilizzano continuativamente metodi di pressione e di intimidazione. Mentre i nostri movimenti
e le nostre marce sono non-violente, e noi rispettiamo la legge e i nostri impegni, ci ritroviamo
regolarmente accerchiati, ingabbiati, isolati, respinti e malmenati dalle forze dell’ordine (polizia
e gendarmeria). Tutti questi atti di repressione e di autoritarismo causano ferite fisiche, emotive e
psicologiche negli Indignati. Tuttavia, nonostante la permanente pressione poliziesca, questi quattro
mesi di lotta, le migliaia di chilometri percorse e il sostegno del popolo hanno rafforzato le nostre
motivazioni e la nostra determinazione.

Atti di abusi di potere ricorrenti puntano a screditare e isolare la nostra rivolta, e vogliamo
denunciarli pubblicamente, in particolare utilizzando i mezzi di comunicazione.

Questo week-end, ci siamo trovati ad affrontare arresti abusivi, violenze sui manifestanti, di cui
almeno due sono rimasti leggermente feriti, comportamenti aggressivi e provocatori da parte di
poliziotti in divisa e in abiti civili, obbligo di disperdersi o divieto di circolazione.

Come nel caso della maggior parte delle nostre azioni ci troviamo a scontrarci con ordini
contraddittori e manipolazioni che non hanno altro scopo che seminare confusione e provocare
violenze.

Quale accoglienza, da parte dei poteri pubblici, per dei marciatori che percorrono gran parte
dell’Europa per far vivere la democrazia!

Ma abbiamo resistito, e continueremo a resistere con la forza della nonviolenza.

http://paris.reelledemocratie.fr

http://www.marche-paris.fr

http://www.scoop.it/t/the-marches-to-brussels

Tradotto dal francese da Giuseppina Vecchia per Pressenza