Di seguito riproduciamo il testo integrale dell’appello affinche’ il
Parlamento non rifinanzi le guerre e le stragi in Afghanistan e in
Libia:
“Chiediamo a tutte le persone di volonta’ buona e di retto sentire di
far sentire la propria voce al Parlamento italiano affinche’ non
rifinanzi le guerre e le stragi in Afghanistan e in Libia.
La partecipazione italiana a quelle guerre e’ illegale, poiche’ viola
l’art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana.
La partecipazione italiana a quelle guerre e’ gia’ costata troppe
morti, tra cui quaranta giovani soldati italiani.
La partecipazione italiana a quelle guerre costituisce anche uno
sperpero scellerato ed assurdo di enormi risorse finanziarie dello
stato italiano.
Quegli ingenti fondi non siano piu’ utilizzati per provocare la morte
di esseri umani, e siano utilizzati invece per garantire in Italia a
tutti il diritto alla casa, alla scuola, alla salute, all’assistenza.
Chiediamo che il Parlamento ripudi la guerra, nemica dell’umanita’.
Chiediamo che il Parlamento riconosca, rispetti e promuova la vita, la
dignita’ e i diritti di ogni essere umano.
Chiediamo al Parlamento che cessi la partecipazione italiana alle
guerre in corso.
Chiediamo al Parlamento che si torni al rispetto della Costituzione
della Repubblica Italiana.
Chiediamo al Parlamento che l’Italia svolga una politica
internazionale di pace con mezzi di pace, per il disarmo e la
smilitarizzazione dei conflitti, per il riconoscimento e l’inveramento
di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.
Solo la pace salva le vite”.
**Breve notizia sul professor Giorgio Nebbia**
Giorgio Nebbia, nato a Bologna nel 1926, docente universitario di
merceologia, gia’ parlamentare, impegnato nei movimenti ambientalisti
e pacifisti, e’ una delle figure di riferimento della riflessione e
dell’azione ecologista nel nostro paese. Dal sito di Peacelink
riprendiamo la seguente piu’ ampia scheda: “Giorgio Nebbia, nato a
Bologna nel 1926, professore ordinario di merceologia dell’Universita’
di Bari dal 1959 al 1995, ora professore emerito, e’ stato deputato e
senatore della sinistra indipendente. Giorgio Nebbia si e’ dedicato
all’analisi del ciclo delle merci, cioe’ dei materiali utilizzati e
prodotti nel campo delle attivita’ umane, agricole e industriali. Nel
settore dell’utilizzazione delle risorse naturali ha condotto ampie
ricerche sull’energia solare, sulla dissalazione delle acque e ha
contribuito all’elaborazione dell’analisi del flusso di acqua e
materiali nell’ambito di bacini idrografici. Nel corso delle sue
ricerche, di ambito nazionale e internazionale, ha studiato il
rapporto fra le attivita’ umane e il territorio, con particolare
riferimento al metabolismo delle citta’, allo smaltimento dei rifiuti
e al loro recupero, ai consumi di energia. Giorgio Nebbia e’ autore di
numerosissime pubblicazioni scientifiche e di alcuni libri
divulgativi: L’energia solare e le sue applicazioni (Feltrinelli);
Risorse merci materia (Cacucci); Il problema dell’acqua (Cacucci);
Sete (Editori Riuniti); La merce e i valori. Per una critica ecologica
del capitalismo (Jaca Book). Si e’ occupato inoltre di storia della
tecnica ed ha fatto parte di commissioni parlamentari sulle condizioni
di lavoro nell’industria. E’ unanimemente considerato tra i fondatori
e i principali esponenti dell’ambientalismo in Italia”. Tra le sue
molte pubblicazioni segnaliamo particolarmente: Lo sviluppo
sostenibile, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi)
1991; La merce e i valori. Per una critica ecologica del capitalismo,
Jaca Book, Milano; cfr. anche: Il problema dell’acqua, Cacucci, Bari
1965, 1969; La societa’ dei rifiuti, Edipuglia, Bari 1990; Sete,
Editori Riuniti, Roma 1991; Alla ricerca di un’Italia sostenibile, Tam
tam libri, Mestre 1997; La violenza delle merci, Tam tam libri, Mestre
1999; tra le opere recenti: con Virginio Bettini (a cura di), Il
nucleare impossibile. Perche’ non conviene tornare al nucleare, Utet
Libreria, Torino 2009; Ambientiamoci, Nuovi Equilibri, Viterbo 2011.
Si veda anche l’intervista nei “Telegrammi della nonviolenza in
cammino” n. 360 (che contiene anche la seguente risposta a una domanda
sulla sua biografia: “Sono nato nel 1926 in una famiglia piccolo
borghese, ho il diploma di liceo classico, sono laureato in chimica.
Dopo la laurea sono stato assunto come assistente di Merceologia, una
disciplina che si insegna (sempre meno) nelle Facolta’ di Economia, ho
avuto quindi l’occasione di vivere una strana esperienza di una
persona di educazione naturalistica fra docenti di cultura umanistica
(economisti, storici, giuristi). A 32 anni ho “vinto il concorso” alla
cattedra di Merceologia nella Facolta’ di Economia e Commercio
dell’Universita’ di Bari dove ho insegnato fino alla pensione, nel
1995. Ho una laurea honoris causa in Discipline economiche e sociali
nell’Universita’ del Molise e due laurea in Economia e Commercio delle
Universita’ di Bari e di Foggia. Sono stato coinvolto nei movimenti di
difesa dei consumatori, di difesa dell’ambiente, nelle lotte contro
l’inquinamento, la caccia e l’energia nucleare, nella protesta contro
tutte le forme di armi, a cominciare da quelle nucleari, e contro la
guerra. Sono stato impegnato nella diffusione delle conoscenze sulle
fonti di energia rinnovabili, soprattutto solare, e mi sono impegnato
nell’insegnamento del carattere violento di molte tecnologie, di molte
macchine, di molte forme urbane. Sono stato candidato ed eletto al
Parlamento come indipendente nelle liste del Partito Comunista
Italiano e ho fatto parte del gruppo della Sinistra Indipendente alla
Camera (1983-1987, collegio di Bari) e al Senato (1987-1992, collegio
di Brindisi). Mi sono sposato nel 1955 con una donna che mi ha
accompagnato per tutto la vita con una presenza silenziosa e continua
anche nelle scelte scomode e che e’ morta dopo 54 anni di matrimonio
felice nell’agosto 2009. Ho un figlio nato nel 1956, laureato in
architettura, impiegato nel campo dell’informatica. Sono un cattolico
credente e turbato”).
**eve notizia sulla professoressa Annamaria Rivera**
Annamaria Rivera, antropologa, vive a Roma e insegna etnologia
all’Universita’ di Bari. Fortemente impegnata nella difesa dei diritti
umani di tutti gli esseri umani, ha sempre cercato di coniugare lo
studio e la ricerca con l’impegno sociale e politico. Attiva nei
movimenti femminista, antirazzista e per la pace, si occupa, anche
professionalmente, di temi attinenti. Al centro della sua ricerca,
infatti, sono l’analisi delle molteplici forme di razzismo, l’indagine
sui nodi e i problemi della societa’ pluriculturale, la ricerca di
modelli, strategie e pratiche di concittadinanza e convivenza fra
eguali e diversi. Fra le opere di Annamaria Rivera piu’ recenti: (con
Gallissot e Kilani), L’imbroglio etnico, in quattordici parole-chiave,
Dedalo, Bari 2001; (a cura di), L’inquietudine dell’Islam, Dedalo,
Bari 2002; Estranei e nemici. Discriminazione e violenza razzista in
Italia, DeriveApprodi, Roma 2003; La guerra dei simboli. Veli
postcoloniali e retoriche sull’alterita’, Dedalo, Bari 2005; Regole e
roghi. Metamorfosi del razzismo, Dedalo, Bari 2009; La Bella, la
Bestia e l’Umano. Sessismo e razzismo senza escludere lo specismo,
Ediesse, Roma 2010.
**Nota per la stampa a cura del “Centro di ricerca per la pace” di Viterbo**