Appuntamento alle 9.00. La festa dei NO-TAV inizia colorata e multiforme, lo striscione delle autorità locali in testa. I vari cortei si snodano su un percorso co0ncordato in precedenza che vuole simbolicamente “assediare” i cantieri dell’alta velocità.
Abbiamo un canale aperto con i manifestanti via internet, mandano notizie in diretta fino a mezzogiorno tutto è assolutamente pacifico.
Qualche manifestante tenta di andare verso il cantiere, presidiato dalla polizia in forze.
Qui cominciano degli scontri, la polizia spara lacrimogeni a caso nel bosco le agenzie cominciano a parlare di feriti, dei famosi “black block”, i “cattivi” vestiti di nero che non si sa perché appaiono solo quando c’è da giustificare le violenze della polizia. Peccato che nessuno li abbia visti. Corre voce che la polizia stia usando proiettili di plastica.
Alle ore 18 quando scriviamo queste righe, i manifestanti stanno, nella stragrande maggioranza, prendendo la via del ritorno dopo una manifestazione che ha avuto un carattere assolutamente pacifico e nonviolento nonostante le provocazioni della polizia.
Una manifestazione che ha detto, una volta di più, che la galleria dell’alta velocità sotto le Alpi non ha il minimo senso e che le popolazioni della valle non la vogliono.