La NATO ha ammesso che uno degli attacchi aerei non ha colpito di fatto l’ obiettivo previsto, causando la morte di alcuni civili.

Funzionari del governo libico hanno accompagnato alcuni giornalisti stranieri a Tripoli affinché documentassero l’edificio bombardato e il recupero di uno dei cadaveri dalle macerie, come informa l’agenzia DPA.

Poco prima avevano dichiarato che altre nove persone erano decedute durante l’attacco che ha colpito un edificio nel quartiere Souk al Juma della capitale.

“Questa è un’altra dimostrazione della brutalità della NATO” ha detto il portavoce del governo Mussa Ibrahim che ha chiesto “E’ così che si cercano veramente la pace e la democrazia in Libia?”
In un comunicato, la NATO ha dichiarato che l’obiettivo previsto era un arsenale di missili militari.

Non è la prima volta, che le autorità libiche accusano l’alleanza atlantica di colpire obiettivi civili
Dal canto suo, il tenente generale Charles Bouchard, al comando dell’operazione in Libia nominata Unified Protector, afferma: “Stiamo molto attenti durante gli attacchi che portiamo a termine contro un regime che ha deciso di usare la violenza contro il proprio popolo”.

Le autorità della NATO, che ha recentemente intensificato gli attacchi, assicurano che lo scopo è quello di proteggere i civili e aumentare la pressione sul leader libico, Gheddafi, che controlla ancora la capitale.

In un comunicato si legge: “tutti (gli attacchi) si pianificano e si eseguono con la massima cautela allo scopo di evitare vittime civili”.

Tradotto da Eleonora Albini