Già a seguito della grande manifestazione del 26 marzo contro i tagli al sistema sociale, l’Assistente Commissario Lynne Owen aveva ammonito in un rapporto alla Commissione per gli Affari Interni che *”we will be preparing to police any protests on the day of the royal wedding very robustly, but what we should remember is it is a different sort of event. It is a security event, which will give us different powers under terrorism and other legislation. […] the application of the Human Rights Act, might be different for the royal wedding”*.

La mattina del 28 aprile, infatti, decine di camionette della polizia facevano incursione nel Ratstar, uno dei centri sociali occupati più grandi della città, a Camberwell, arrestando 20 persone. Non essendo stato informato il legittimo proprietario (esiste un accordo tra questi e gli occupanti dello stabile) le forze dell’ordine non hanno potuto sfrattare gli occupanti, ma hanno usato come scusa la necessità di indagare sul furto di oggetti e l’allacciamento abusivo alla corrente elettrica. La stessa cosa succedeva nel frattempo in altre due case occupate, Offmarket a Hackney e il Community Project a Heathrow.

Nel frattempo, insieme a raid in abitazioni private segnalati a Edimburgo, Brighton e Cambridge, veniva arrestato il Professore di Antropologia Chris Knight, insieme alla sua compagna Camilla Power. I due attivisti inglesi avevano annunciato di voler inscenare uno spettacolo teatrale goliardico il giorno del matrimonio, come parte dello *”Zombie Royal Wedding”*, una festa in strada alternativa nel quartiere di Soho. La festa, programmata in contemporanea al matrimonio reale, è poi effettivamente avvenuta sotto la pesante sorveglianza delle forze di polizia, che hanno arrestato diverse persone.