Pressenza, Tripoli 24/03/2011 – Le forze governative stanno inoltre portando avanti attacchi contro le città di Ajdabiya e Zintan.
Intanto, il regime di Gheddafi cerca di fornire prove di vittime civili durante gli attacchi aerei sferrati dagli Stati Uniti.
Nella giornata, funzionari libici hanno mostrato ai giornalisti i cadaveri di diciotto persone, personale militare e civile, a quanto sostengono, uccisi dai bombardamenti nell’ovest. Non è stato possibile verificare questa denuncia attraverso fonti indipendenti. Il vice ministro degli esteri libico, Khalid Kayem, ha richiesto con forza la fine degli attacchi aerei, sostenendo:
“Gli attacchi aerei come quelli avvenuti oggi non discriminano tra civili e personale armato. Per poter iniziare un dialogo a livello nazionale e tornare alla normalità, è necessario che gli attacchi aerei siano immediatamente fermati”.
I gruppi di aiuti umanitari si preparano all’emergenza a Misurata, mentre si vanno intensificando gli attacchi del regime di Gheddafi contro la città.
A quanto si apprende, il principale ospedale sarebbe ormai sovraffollato di pazienti e con rifornimenti sempre più scarsi. Il direttore delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Aiuti Umanitari per la Libia, Rashid Khalikov, avverte che le popolazioni civili si trovano ad affrontare pericoli crescenti.
Khalikov sostiene: “Siamo molto preoccupati per l’impatto che il conflitto in corso ha sulle popolazioni civili. Credo sia importante rendersi conto che la questione umanitaria non si limita solo alle richieste di cibo e acqua o di rifugio. Si tratta anche di proteggere la popolazione che viene a trovarsi in mezzo al fuoco incrociato.”
Traduzione dallo spagnolo di Giuseppina Vecchia