Nell’ambito di questa attività, nel 2002 e nel 2006 è stata realizzata anche l’iniziativa *“Altri Mondiali”*, per promuovere lo sport come mezzo per l’educazione nel sud del mondo.
L’iniziativa si ripeterà in occasione dei Campionati Mondiali di Calcio 2010, in modo innovativo: verrà utilizzato un *“Matatu”* (il tipico pullmino africano, spesso assai *“approssimativo”*…) per attraversare le principali capitali dell’Africa orientale, da Nairobi fino alle città Sud-Africane sede dei Campionati del Mondo di Calcio 2010.
Lo staff del Matatu si cimenterà nell’organizzazione di partite di calcio di strada nelle più disagiate e pericolose periferie africane, per evidenziare il ruolo del pallone come potenziale vettore di coesione sociale.
Il progetto è sostenuto da GUNA Spa e anche dalla RAI – Radio Televisione Italiana, che detiene i diritti dei Campionati Mondiali di Calcio in Sud-Africa, e certamente garantirà il supporto necessario per un’adeguata copertura mediatica l’iniziativa *“Altri Mondiali by Matatu”*.
Si viaggiará all’interno della realtà africane e si viaggiará anche all’interno della realtà degli africani in Italia, utilizzando il calcio come strumento di comunicazione, di partecipazione, di cooperazione, di coesione sociale e soprattutto di lotta all’emarginazione.
Si documenterá la realtà dell’adolescenza africana subsahariana; si promuoverano attività ludiche, di aggregazione e sportive con bambini e giovani africani; si documenterá la realtà dell’immigrazione africana in Italia, in particolare giovanile; si promuoverá lo sport come strumento di cooperazione, co-sviluppo e coesione sociale tra giovani: africani, di altre comunità immigrate e italiani.
Nel 2010 l’Africa, per la prima volta nella storia, ospiterà in Sud-Africa i Campionati Mondiali di Calcio, un evento per tutto il continente: un evento che vogliamo vivere e raccontare viaggiando per 7 stati africani sub-sahariani alla riscoperta di un calcio libero, pulito, naturale.
Un evento importante non solo per il continente africano, ma per tutte le comunità africane che vivono nelle città europee e italiane. L’Italia inoltre è l’attuale detentrice del titolo: un evento quindi che vogliamo vivere e raccontare anche viaggiando – contemporaneamente al tour africano – in 8 regioni italiane.
Il viaggio toccherà punti focali dell’Africa orientale e australe:
1. Nairobi (Kenya): base di partenza.
2. Dar Es Salaam / Zanzibar (Tanzania): culla della cultura swahili.
3. Lusaka (Zambia): capitale dello Zambia
4. Harare (Zimbabwe): sede della più lunga e dura dittatura africana (presidente Mugabe)
5. Maputo (Mozambico): capitale del Mozambico
6. Mbanane (Swaziland): paese con la più alta incidenza di HIV/AIDS d’Africa
7. Johannesburg (Sudafrica): città simbolo dell’apartheid.
Il viaggio inizia a fine maggio 2010, anticipando il fischio d’inizio dei mondiali 2010, da Nairobi, ove lo sport come strumento di lotta all’esclusione giovanile nelle periferie vede già diversi progetti attivi a Kivuli, Kibera e Mathare.
Il calcio sarà il filo conduttore del viaggio: attrezzati con tutto il necessario (porte da calcetto montabili, reti da calcio, palloni, tira righe, divise) il *“matatu”* – il classico piccolo pulmino africano utilizzato dai locali per i viaggi tra un villaggio e l’altro – ogni giorno si fermerà in piccoli paesi, e improvvisando tornei amatoriali di calcio.
Cinque eventi più importanti e preventivamente organizzati si terranno in grandi agglomerati urbani africani (Nairobi, Dar Es Salaam, Lusaka, Harare, Maputo).
Sarà il calcio di strada il protagonista di questa maratona, del campetto improvvisato ovunque c’è un pezzo di verde disponibile, il calcio povero… ma terribilmente genuino!
Tutta l’avventura sarà documentata con l’obbiettivo di far rivivere questo viaggio attraverso le periferie africane a molte altre persone, grazie allo strumento di internet e ad eventi di comunicazione con collegamento in diretta alla partenza (Nairobi) e all’arrivo Johannesburg.
Da febbraio a settembre avremo una corrispondenza dall’interno del Sudafrica e dei Mondiali: Sara Ferrari, antropologa dell’Università di Milano-Bicocca svolgerà un progetto di ricerca dal titolo *“Calcio, comunicazione e Africa”* in occasione dei Mondiali di Calcio, e sarà la nostra corrispondente nei luoghi di cui si parlerà a giugno, ma visitando le città, i quartieri messi a soqquadro dai Mondiali, invierà corrispondenze e foto, incontrerà intellettuali, studenti, esperti, sportivi, associazioni, ong, persone, bambini… Le sue cronache *“interne”* costituiranno una vera e propria ricerca socio-antropologica alla scoperta del mondo del pallone, di quel pallone che è il mondo, che è contemporaneamente bianco e nero…
Intanto il viaggio per l’Italia vuole toccare punti focali della presenza africana nelle città, province e regioni italiane:
1. Milano e Lombardia: base di partenza, la capitale economica d’Italia, ma verranno coinvolte anche città della cintura metropolitana (come Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni, Cologno Monzese), altre città lombarde (come Bergamo, Brescia) ove vivono molti immigrati africani e non;
2. Verona/Padova: città a forte presenza di immigrazione, con tensioni calcistiche e non solo;
3. Bologna/Firenze: capitali dell’Emilia Romagna e della Toscana;
4. Ancona/Macerata: città marchigiane universitaria, d’arte e d’immigrazione;
5. Pescara/l’Aquila: città abruzzesi, sede dei Giochi Mediterranei e la città colpita dal terremoto;
6. Foggia/Bari: tavoliere pugliese, terra di agricoltura e di raccolte e riferimento del levante;
7. Napoli: capitale partenopea;
8. Roma: capitale d’Italia (e – ogni tanto – anche capitale del calcio)
Anche in Italia il calcio sarà il filo conduttore del viaggio: attrezzati con tutto il necessario per gli incontri (porte da calcetto montabili, reti da calcio, palloni, tira righe, divise) anche qui ogni giorno il *“matatu”* si fermerà nelle periferie delle città, piccole e grandi e s’improvviseranno piccoli tornei di calcio (parrocchie, oratori, centri sociali, associazioni sportive, palestre popolari…). Cinque eventi più grandi e preventivamente organizzati si terranno in altrettanti agglomerati – urbani e territoriali – dove vi sono numerose comunità immigrate africane (provincia di Milano, in Veneto, nelle Marche, in Puglia, in Provincia di Roma). Particolarmente importante la tappa metropolitana del nord milanese: è nell’area del nord-est di Milano, in una grande area omogenea che vede grandi città come Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, e la zona milanese dell’ex polo siderurgico (Bicocca, Marelli, Pirelli…) che si concentra la presenza di migranti.
E’ anche l’area dove sorgono gli stabilimenti GUNA, il polo tecnologicamente più avanzato al mondo nel settore delle medicine biologiche e di origine naturale. Ed è proprio in questi territori che sono in atto esperimenti in cui l’aggregazione giovanile, la nascita di associazioni di volontariato, culturali e sportive, l’animazione di gruppi e di tavoli partecipativi divengono nuovi strumenti di co-sviluppo e di coesione sociale.
Al centro del percorso italiano, nuovamente il calcio di strada, il calcio del campetto improvvisato ovunque c’è un pezzo di verde disponibile, il calcio povero ma molto vero…
Tutta l’avventura sarà documentata in video, con l’obbiettivo di far rivivere questo viaggio a molte altre persone, mediante internet e grazie all’attenzione mediatica sviluppata dall’iniziativa.
[www.altrimondiali.it](www.altrimondiali.it)