Dopo gli sgomberi dei campi rom di Rubattino e Forlanini, avvenuti rispettivamente il 19 e 26 novembre, i cittadini di Milano hanno manifestato il loro sdegno inondando di mail di protesta l’assessore alla sicurezza De Corato, l’Assessore alle politiche sociali Moioli e il Prefetto Lombardi e partecipando alla fiaccolata tenutasi oggi in Piazza San Babila.
In migliaia hanno partecipato all’attività di mail-bombing organizzata nei giorni scorsi per denunciare la politica inumana che l’Amministrazione comunale porta avanti ormai regolarmente verso i rom. Una politica che sta lasciando senza un tetto e al freddo decine di bambini, donne e uomini, mentre sbandiera un’ipotetica difesa della “sicurezza”.
Ma questa volta i milanesi non ci sono cascati, quanti hanno vissuto vicino ai campi rom, infatti, non parlano di necessità di sicurezza, al contrario sono molte le testimonianze sul processo di integrazione che stava avendo luogo nel quartiere e che è stato brutalmente interrotto dagli sgomberi.
La fiaccolata di oggi, organizzata da Milano Città Aperta, ha visto sfilare centinaia di persone da Piazza San Babila a Piazza Fontana, milanesi che non chiedono sicurezza, ma integrazione, cittadini che scelgono il dialogo e rifiutano le ruspe.