Un insieme di movimenti sociali, culturali, universitari, per i
diritti umani e politici hanno candidato l’ex presidente di Cuba,
Fidel Castro, al Premio Nobel della Pace 2010. Secondo i promotori della candidatura “i risultati di Cuba in termini di salute ed educazione, con obiettivi di alta rilevanza come la drastica diminuzione della mortalità infantile ridotta a meno del 6 per mille sui nati vivi, o come la scolarizzazione estesa all’intera popolazione, lo rendono meritevole di questo riconoscimento.”
Inoltre, il comunicato che ha annunciato l’inizio della campagna afferma che Cuba dispone di “un’industria biotecnologica all’avanguardia del settore nel Terzo Mondo, e nel campo dell’educazione ha una popolazione di altissimo livello culturale.” A titolo di esempio, si cita il metodo cubano “Yo sí puedo” (“Certo che posso”), mediante il quale si sono alfabetizzate quattro milioni di persone, ed il programma oftalmologico “Operación Milagro” (“Operazione Miracolo”) con il quale si sono realizzati interventi chirurgici su 1,6 milioni di abitanti. “La maggioranza di coloro che hanno beneficiato di questo programma sono di condizione sociale umile”, come dichiarano i responsabili della pubblicazione che promuove la campagna, pubblicata da Servizi Specializzati di Informazione (Seinforma).
La candidatura appare mentre aumentano le critiche per la permanenza dell’embargo statunitense contro Cuba che dura da 47 anni – blocco che ha ricevuto recentemente una generale condanna nelle Nazioni Unite – e per l’assegnazione del Nobel per la Pace 2009 a Barack Obama. “Mentre altri governanti, persino premiati, si dedicano ad esportare Marines e a lanciare missili e bombe poco intelligenti su popolazioni allo sfascio” – spiegano i promotori della campagna – “Cuba si è dedicata a condividere i suoi risultati con altri paesi del mondo. È il caso della Scuola Latinoamericana di Medicina che ha compiuto dieci anni di vita, nei quali ha accolto più di 20 mila studenti provenienti da quasi cento paesi”.
Fidel Castro, che ha mantenuto la presidenza di Cuba dalla Rivoluzione del 1959 fino al 2006, è sostenuto anche per aver portato l’attenzione sull’ecosistema, la lotta contro il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici. “Già a Eco-Rio, nel ’92, 17 anni fa, il leader cubano richiamò alla difesa dell’ecosistema e criticò i governi e i monopoli internazionali che mettono al primo posto i loro commerci e il lucro smisurato, fino al punto di inquinare i fiumi, esaurire le risorse non rinnovabili, desertificare la terra, riscaldare il pianeta e mettere a rischio la specie umana”.
Correzione: Soledad Nasif
Tradotto dallo spagnolo da Valerio Marinai